VISTO & RIVISTO Occuparsi dei più deboli è una missione sempre appagante

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di Andrea Minchella

VISTO

TI PRESENTO PATRICK, di Mandie Flletcher (Patrick, Gran Bretagna 2018, 94 min.).

Realizzare un film sui cani è un’operazione rischiosa. Non sai mai a quale pubblico rivolgerti. Non sai mai quale registro adottare. E dunque, spesso, assistiamo a prodotti poco riusciti a causa dello scarso coraggio degli autori di prendere decisioni nette su come realizzare una pellicola che abbia come protagonista, o co protagonista, un cane. Questo piccolo film inglese del 2018 non fa eccezione: anche se la scelta di un Carlino come protagonista rende il racconto originale e più femminile, la storia purtroppo si ferma ad una didascalica ragazza single, lasciata dal suo fidanzato ed in cerca dell’anima gemella. A metà tra “il diario di Bridget Jones”, e “Babe – maialino coraggioso” la pellicola non individua con chiarezza il pubblico a cui rivolgersi: gli adulti, amanti degli animali, potrebbero annoiarsi davanti ad una storia troppo semplificata ed estremamente appiattita; i bambini, ormai circondati da”tablet” e”smartphone”che contengono milioni di filmati divertenti con animali di ogni tipo, potrebbero non rimanere particolarmente colpiti dalle scene buffe e divertenti in cui Patrick, il Carlino che viene lasciato in eredità alla giovane e pasticciona Sarah, combina mille guai rimanendo impassibile come nelle migliori scene comiche del cinema muto dei primi del novecento. La confusione intellettuale degli autori di questa commedia genera un prodotto che certamente rilassa e intrattiene, soprattutto gli amanti di questa regale razza canina, ma che non fornisce nessun originale stimolo ad una riflessione sul difficile ma immensamente appagante rapporto tra l’essere umano, sempre più insofferente ai rapporti umani, e il cane che risulta essere, non solo nel Regno Unito, uno dei più diffusi compagni di famiglie, coppie e“singles”.

Ben realizzato e con un ritmo piacevole e sempre in movimento, la pellicola si trova a descriverci la vita di una ragazza sola che tra il lavoro ed una famiglia che mal accetta le sue scelte di vita, deve trovare anche il tempo per occuparsi di un “neonato”, ciò che in fondo rappresenta il Carlino Patrick. Il poco tempo che le rimane può dedicarlo alla ricerca di un compagno per la vita: assistiamo, praticamente, al ritratto di milioni di ragazze sole che, in quest’epoca nevrotica e ancora troppo maschilista, faticano per emanciparsi e costruirsi un’indipendenza sociale ed economica che possa rafforzarle e renderle, il più possibile, immuni anche da pericoli di soprusi e violenze.

Prodotto e distribuito da Walt Disney, questo film arriva in Italia in una stagione, l’Estate, che ancora, anche se gli sforzi degli ultimi anni sono stati significativi, risulta essere sempre troppo scarna e priva di una proposta continuativa e di qualità come invece è, regolarmente, la stagione Invernale

RIVISTO

IO E MARLEY, di David Frankel (Marley and Me, Stati Uniti 2008, 115min.).

Un film sulla famiglia. Un film sulle coppie che diventano famiglia. Un film su due persone che si fondano in un nucleo nuovo, che genera vita e che attraversa le difficoltà con leggerezza e profonda responsabilità. “Io e Marley” è un bel film perché decide di raccontare una storia universale; e lo fa raccontando la storia di Marley, un labrador Retriver che, come spesso accade nel mondo, fa parte della famiglia che si crea e, da suo membro, influisce sulle scelte e sull’umore della vita in quella comunità. David Frankel, dopo il gigantesco “Il Diavolo veste Prada” decide, nuovamente, di raccontare una storia tratta da un Best Seller: l’autobiografia di John Grogan, infatti, ben si presta alla realizzazione, attenta e ben ritmata, di una commedia per famiglie che Frankel sa di poter creare. Ed infatti il film commuove ed intrattiene il pubblico di mezzo mondo, anche grazie all’interpretazione dei camaleontici Owen Wilson e Jennifer Aniston, regalando una dolcezza ed una tenerezza che avvolgono con misura una bella storia di esseri umani.

Un film che va rivisto per capire, anche, quanto sia difficile ma appagante il rapporto tra esseri viventi che ci arricchisce sempre, lasciandoci mutati e più sensibili nei confronti del prossimo.

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