VISTO&RIVISTO Molto più di una faccenda personale

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di Andrea Minchella

VISTO

GLI SPIRITI DELL’ISOLA, di Martin McDonagh (The Banshees of Inisherin, Stati Uniti- Regno Unito- Irlanda 2022, 114 min.).

Martin McDonagh è un genio. Lo aveva già dimostrato con lo splendido “Tre Manifesti a Ebbing, Missouri” del 2017. Ma ora fa di più. Trasforma la guerra civile fratricida irlandese dei primi anni venti in una assurda ed epica storia di amicizia, di onore, di vendetta e di incomunicabilità. Il regista inglese mette in scena un potente dramma e lo ambienta su un’isola immaginaria irlandese in cui la vita sembra rifarsi a canoni primitivi di socialità e di convivenza. Gli abitanti di Inisherin passano le loro giornate tra la cura dei pascoli, piccole attività commerciali, appuntamenti in chiesa e lunghe bevute presso l’unico pub del luogo.

Il mandriano Padraic e il violinista Colm sono due amici di vecchia data. Così perlomeno sembrerebbe, finché un giorno (ed è l’inizio del racconto) il burbero Colm, interpretato da un gigantesco Brenda Gleeson, decide di interrompere senza motivo il rapporto con Padraic, un sorprendente Colin Farrell. Da qui incomincia una vicenda surreale che inchioda lo spettatore alla sedia che, incredulo e affascinato, segue con morbosa attenzione il susseguirsi degli eventi.

Le bombe che scoppiano sulla terra ferma, e che testimoniano di come la guerra civile imperversa, scandiscono inesorabilmente l’incalzare della tensione che si propaga sull’isola a causa dello scontro frontale che si acuisce tra i due “ex” amici.

McDonagh magistralmente filma e monta una serie di sequenze asciutte ed essenziali che contengono una forza esplosiva grazie ad una sceneggiatura scarna ma potente e alla recitazione portata all’estremo di due giganti come Gleeson e Farrell. L’atmosfera è angosciante e cinica perché l’assurdo diventa linguaggio comune dell’intera vicenda. Colm decide, come vorrebbero fare tanti di noi, di troncare un rapporto che seppur duraturo è completamente privo di stimoli e di argomentazioni sufficientemente interessanti. Colm decide di opporsi alla mediocrità a favore della creatività. Colm decide di interrompere la consuetudine a favore della novità, della scoperta. Questa decisione, però, non viene compresa da chi viene “abbandonato”, ma anzi diventa terreno fertile per un’incomprensibile e ancestrale guerra tra due anime sole.

Il film diventa mitografia dell’incomunicabilità patologica dell’uomo che sovente diventa il detonatore della maggior parte dei conflitti. L’incomunicabilità e la poca comprensione tra simili diventa anche uno dei motivi scatenanti della guerra civile irlandese che fa da sfondo alle vicende dell’isola. Il silenzio e la calma apparente sono il tentativo dell’uomo di non vedere né ascoltare i segnali di pericolo che costantemente lo circondano.

La narrazione fluida di McDonagh si incastra perfettamente tra il senso d’onore degli uomini, il concetto di vendetta, la voglia di cambiamento e la staticità ossessiva di alcuni individui. La convivenza, dopo tutto, è una delle azioni più difficili e pericolose che l’uomo possa compiere. Solo la convivenza con gli animali sembra essere l’unica forma di relazione possibile per i due protagonisti della pellicola.

Il film dunque non da speranze né soluzioni. Cristallizza semplicemente la difficolta di due anime, di due popoli, di due fazioni, di due mondi, di poter convivere a lungo. Prima o poi le diversità, tenute a bada per tanto tempo, possono emergere e demolire tutte le certezze che credevamo di possedere.

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RIVISTO

L’INSULTO, di Ziad Doueiri (Qadiyya Raqm 23, Libano- Francia- Stati Uniti- Belgio- Cipro 2017, 112 min).

Un capolavoro in cui “l’escalation” diventa linguaggio primordiale di una vicenda che parte in sordina per diventare, come una valanga, una gigantesca questione etnica, raziale, sociale e di giustizia equa.

Da sfondo una difficile quanto impossibile convivenza tra etnie contrapposte e religioni diverse, in una delle tante aree surriscaldate del Medioriente. Un film costruito perfettamente anche dal punto di vista grammaticale e stilistico. Da ritrovare e rivedere.

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