Vuelta, Champoussin conquista la “Mini-Liegi”

Vuelta Champoussin Mini Liegi
Una tappa matta disputata su un percorso davvero spettacolare, degno della definizione di “Mini Liegi” che le era stato attribuito alla vigilia. Una tappa matta e un vincitore da applaudire, il ventitreenne Clement Champoussin, talento della AG2r Citroën.

Il nizzardo faceva parte della fuga a sedici – Floris De Tier (Alpecin-Fenix), Lilian Calmejane, Stan Dewulf, Clément Champoussin (AG2R-Citroën Team), Mark Padun (Bahrain Victorious), Dani Navarro (Burgos-BH), Jesus Herrada (Cofidis), Mikel Bizkarra (Euskaltel Euskadi), Jan Hirt (Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux), Sylvain Moniquet (Lotto Soudal), Nick Schultz (Team BikeExchange), Romain Bardet, Chris Hamilton, Michael Storer (Team DSM), Ryan Gibbons, Matteo Trentin (UAE Team Emirates) – scattata dopo un inizio scoppiettante e una lunga serie di attacchi.

La Ineos ha fatto lavorare i suoi uomini, in particolare Pidcock e Sivakov, che hanno spianato la strada all’attacco di Yates. Con il britannico sono rimasti Roglic, Mas e Haig mentre sono saltati Lopez e Bernal, finiti ben presto lontani sui continui saliscendi di una tappa entusiasmante. in particolare Lopez ha perso terreno su un falsopiano sull’accelerazione imposta dagli uomini della Bahrain Victorious e si è trovato ad inseguire con l’aiuto del solo Rojas e con un distacco che ha cominciato rapidamente a dilatarsi.

Grandissimo il lavoro svolto dalla Bahrain Victorious, partita in caccia del terzo posto della generale con Jack Haig e della maglia bianca con Gino Mäder.

Clamorosa la decisione di Miguel Angel Lopez che, in preda ad una crisi di nervi, ha lasciato la corsa a meno di 15 chilometri dal traguardo salendo in ammiraglia. Il colombiano paga la sua disattenzione nel momeno chiave della corsa, quando no ha saputo reagire all’accelerata di Haig e Mäder.

Davanti intanto Ryan Gibbons ha portato il suo attacco solitario ed è rimasto al comando fino a poco meno di 4 chilometri dalla conclusione quando su di lui sono rientrato Yates, Haig, Mas e Roglic. Yates ha attaccato tre volte ma non è riuscito a fare la differenza, Haig ha cercato di difendersi, Mas non ci ha mai provato e Roglic invece ha dato l’impressione ancora una volta di essere nettamente superiore.

Il tatticismo dei quattro big ha permesso a Bizkarra prima e a Champoussin poi di reintare con il francescino che è stato perfetto nella scelta del tempo dell’attacco ed è andato a cogliere la vittoria più bella della sua govane carriera, con Roglic che è arrivato secono davanti a Yates, Mas e Haig.

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