Wheelchair Gp a Samarate. Michele vince la disabilità a ritmo rap

samarate wheelchair sanguine

SAMARATE – Si canta, si ride, ci si ritrova in diretta radio, si brinda in allegria. Se per una serata l’intenzione era quella di mettere da parte diversità e disabilità, la missione è stata certamente compiuta ieri 13 dicembre al Caffè Teatro Nazionale 2.0 a Verghera, location per l’evento organizzato da Wheelchair GP che insieme al suo fondatore, Michele Sanguine, permette ai ragazzi in carrozzina elettrica di sfidarsi a colpi di velocità.

Storie a ritmo rap

Proprio Michele è il primo a mettere da parte la propria condizione di disabilità attraverso le gare, grazie appunto alla sua associazione, e alla musica, sua seconda grande passione. Appassionato di musica, «una mente vulcanica che lo ha portato anche a improvvisarsi speaker radiofonico» a detta di Chiara Rivoli, la cabarettista di Colorado che ha condotto la serata, Michele ha scelto il rap per raccontarsi. «Il rap è un genere che ti permette di cantare anche se non hai dote canore particolari, posso farlo anche con una maschera nasale». E così, le parole di “Proteina” ripercorrono gli anni dell’infanzia quando «non giocavo fuori con gli altri perché potevo cadere, ero delicato e debolino», mentre “Paradosso” parla proprio della passione per la velocità e della possibilità di correre anche con la carrozzina elettrica: «Guidavo prima e anche adesso». Oltre a Michele ieri si sono alternati sul palco le band Uptown Funk, Effetto Mayhem, Sirens, Alex Strange, insieme a Walter Cinello, co-organizzatore della serata. E alla fine, come dichiarato all’inizio, «abbiamo cantato tutti. Io l’ho fatto soltanto da seduto».

Un successo: si replica

Risate, contaminazione, e un Caffè Teatro 2.0 pieno di amici, famiglie, bambini. Insieme a tanta solidarietà, con la possibilità di contribuire per permettere a Wheelchair GP di far correre ancora e meglio i ragazzi in carrozzina elettrica. Il messaggio lanciato in partenza, dichiarato anche dall’assessore ai Servizi Sociali Nicoletta Alampi, «una serata non solo per i disabili, ma per abbattere i muri» è stato centrato. Al punto che «stiamo già pensando di replicare».

 

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