«Zero preferenze nel seggio dove mi sono votato». Candidato con Farioli fa ricorso

BUSTO ARSIZIO – «Non è possibile che nella mia sezione elettorale, la 40, mi siano state attribuite zero preferenze. Mi sono auto-votato…». Quando sono comparsi i risultati definitivi del suo seggio elettorale, l’avvocato Alessandro Carluccio, candidato nella lista dei Civici Liberali e Popolari-Forza Busto a sostegno di Gigi Farioli, ha avuto un sobbalzo. Quello “zero” nella sua casella non lo può proprio accettare. «È la sezione dove abitano tutti i miei familiari e dove voto io – rivela Carluccio – mi aspettavo almeno 7-10 preferenze. E se su amici e familiari non posso mettere la mano sul fuoco anche se sono certo che mi abbiano votato, come minimo penso con ragionevole certezza di essermi votato. Quindi c’è qualcosa che non torna». E allora il candidato farà ricorso, entro i 30 giorni previsti dalla normativa.

«Zero preferenze? Impossibile»

Carluccio vuole sapere cosa sia successo nella sezione 40 delle scuole De Amicis di via Dante, in centro, che tra l’altro è stata «tra le ultime ad essere pubblicate» come esito dello scrutinio. «Poi quando ho fatto presente la mia rimostranza nella chat della lista – spiega l’aspirante consigliere comunale di Forza Busto, che ha ottenuto soltanto 18 consensi personali – ho scoperto che almeno altri 3-4 candidati non trovavano nemmeno la preferenza che si sono dati nelle loro rispettive sedi di voto. Troppo strano. A quel punto ho deciso di fare ricorso, anche solo per rispetto delle persone che sotto la pioggia sono andate a votare e a scrivere Carluccio sulla scheda elettorale. Qualcuno avrà anche sbagliato, ma 5-7 voti sicurissimi non conteggiati mi lasciano perplesso. E allora viene da chiedersi che casino abbiano combinato ai seggi».

«Fare chiarezza»

Ora l’avvocato valuterà in quale sede proporre ricorso, se al Tar o alla sottocommissione circondariale. «Di certo non sposterà nulla rispetto al risultato elettorale, perché vale per tutte le liste, ma potrebbe incidere sulle preferenze – ne è consapevole Alessandro Carluccio – nel mio caso quelle che mancano all’appello sono la metà di quelle che ho preso, ma viene da chiedermi se non sia solo il caso. Vedo altri candidati che rischiano di non essere eletti consiglieri per una manciata di voti e credo sia doveroso fare chiarezza. Anche perché, avendo fatto io stesso il rappresentante di lista, lunedì ho assistito a cose pazzesche, con preferenze validate anche se espresse nel posto sbagliato, forse per chiudere in fretta lo spoglio lasciando aperti grossi dubbi interpretativi».

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