Ballottaggio. Zanzi, Azione e Tomasella stanno a guardare: «Mani libere»

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VARESE – Mani libere al ballottaggio: a Varese tre dei cinque candidati esclusi, ovvero Zanzi, Coletto e Tomasella non daranno indicazioni di voto ai propri elettori. Pitarresi si schiera contro la Lega, mentre Caterina Cazzato deciderà nelle prossime ore chi appoggiare. Da parte di tutti e cinque emerge delusione per il risultato del primo turno, che ha visto un voto polarizzato sulle due coalizioni principali. Francesco Tomasella contesta il risultato delle urne.

Mani libere

Né Galimberti né Bianchi potranno contare sull’appoggio di Daniele Zanzi, che con il suo Movimento Varese 2.0 si è piazzato al terzo posto, ma senza riuscire ad entrare in consiglio comunale, fermandosi al 2,76%. «Non vogliamo dire ai nostri elettori cosa fare – commenta Zanzi – indicazioni di voto e apparentamenti sono per noi dei residui della Prima Repubblica. I nostri elettori hanno votato noi credendo nel nostro progetto di civismo». Anche Carlo Alberto Coletto, candidato di Azione, non darà indicazioni di voto. «Lasceremo il nostro elettorato libero di decidere chi votare – spiega – la nostra linea a livello locale e nazionale è di non stare né con i sovranisti né con i populisti. Non veniamo meno a quello che abbiamo detto in campagna elettorale». Francesco Tomasella non darà indicazioni agli elettori di Varese Libera. «Non penso proprio che chi ha votato per noi andrà al ballottaggio, ma se vogliono andare possono votare chi vogliono». Caterina Cazzato, candidata di “Noi Civici per Varese”, deve ancora decidere il da farsi insieme al suo gruppo. «Al momento stiamo riflettendo per capire qual è la scelta più aderente alla nostra linea. Decideremo nei prossimi giorni». Infine Giuseppe Pitarresi, che ha già fatto la sua scelta. «Non siamo stati contattati dal Pd. Diciamo che non vogliamo un sindaco leghista».

Delusione per il primo turno

Per tutti i candidati esclusi è ormai tempo di un’analisi a mente fredda dell’esito del voto, un risultato che ha inevitabilmente deluso tutti i cinque aspiranti sindaco che si presentavano come alternativa alle due coalizioni politiche. Daniele Zanzi ha ribadito i concetti già espressi durante la serata dello spoglio: «Per noi è stata una sconfitta pesante, evidentemente non siamo stati in grado di trasmettere la nostra visione della città e ne prendiamo atto. Non è ancora tempo per un certo tipo di civismo, ed è un peccato che manchi in consiglio comunale una terza voce libera, indipendente e autorevole». Anche Carlo Alberto Coletto si aspettava un risultato migliore. «Sicuramente speravamo di più, ma è stato importante iniziare a mettere la bandiera di Azione a Varese e lavoreremo per crescere nell’ottica della costruzione di un polo riformista che ha già avuto esperimenti a Milano e Busto Arsizio». Caterina Cazzato parla di un risultato non soddisfacente ma comunque costruttivo. «Ci aspettavamo che i cittadini fossero più attenti alle proposte nuove come la nostra».

Tomasella denuncia brogli

Francesco Tomasella invece va all’attacco. «Sono stati fatti brogli contro di me e contro Paragone a Milano. L’ultimo sondaggio del centrodestra mi dava al 4% e lo 0,8% è uscito solo da brogli elettorali. Un sacco di gente mi scrive che mi ha votato: hanno voluto colpire chi combatte il Covid regime da un anno e mezzo». A chiudere la classifica del voto è Giuseppe Pitarresi. «Pensavamo di non arrivare ultimi – commenta – però continuiamo la nostra azione politica per quello che possiamo fare. Non siamo molto numerosi in città, ma le nostre idee e le nostre critiche le faremo valere. Per noi è già stato importante aver partecipato alla competizione».