A Busto si torna tra i banchi. Farioli: «Tante sfide, ma insieme le superiamo»

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BUSTO ARSIZIO – «Se tutti i primi giorni di scuola sono speciali, questo è speciale speciale». Così l’assessore all’educazione Gigi Farioli ha accolto le classi prime dell’istituto Bertacchi di Busto Arsizio, insieme alla dirigente Fabiana Donatella Ginesi.

Le mascherine vanno tenute sempre

Bambini timidi e un po’ spaesati e genitori ancora più emozionati. Ma tutti contenti di essere tornati a una nuova normalità. È questo lo scenario che si è presentato oggi, lunedì 14 settembre, all’entrata delle scuole Bertacchi. Con ingressi e uscite scaglionate, distanza di sicurezza e tante difficoltà.  «Purtroppo, secondo l’ultima ordinanza regionale i bambini dovranno tenere sempre la mascherina, ma vi promettiamo che lasceremo loro qualche istante di respiro», dice la dirigente rassicurando i genitori.

«Noi siamo pronti», prosegue poi annunciando l’arrivo di un nuovo contingente di mascherine. «Già ad agosto ne erano arrivate 4 mila e sabato 12 settembre ce ne hanno fornite altre 900. Perciò da domani ogni bambino ne troverà una sul banco». Saranno solo mascherine chirurgiche, le uniche ammesse in aula, e dovrebbero essere presenti ogni giorno per i 250 bambini dell’istituto.

Affrontiamo le sfide come un gioco

Un rientro tra i banchi tutt’altro che ordinario, reso ancora più speciale, però, dalla presenza dell’assessore Farioli. «Inizia una nuova avventura. E quest’anno ci saranno tante sfide. Ma le dobbiamo affrontare come se fosse un gioco appassionante», dice, sottolineando l’importanza, simbolica e non, di questa ripartenza.

«Proprio per questo, la cooperazione sarà fondamentale. È necessario che la scuola, gli alunni, i genitori e l’amministrazione lavorino insieme. Solo così supereremo le difficoltà. Perché la scuola è la prosecuzione della famiglia, ma la famiglia è la prima scuola», commenta Farioli. Che si dice poi disponibile ad ascoltare ogni preoccupazione o richiesta da parte di bambini e genitori.

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Dobbiamo lavorare insieme

Dopo queste parole introduttive, l’assessore procede all’elenco alfabetico, chiamando tutti i bambini della 1A a raccolta e consegnandoli poi nelle mani esperte delle maestre, che, proprio in occasione di questo giorno speciale, hanno preparato una filastrocca per i nuovi arrivati. Un aneddoto simpatico per trasmettere però dei messaggi importanti: cooperazione e sicurezza. «Dovremo rispettare tante regole, ma lavoreremo insieme fino al suono della campanella», concludono invitando i bambini a mettersi in fila, tenendo sempre un metro di distanza.

Suona la campanella anche al liceo Crespi

Nonostante la differenza di età, uno scenario simile si apre anche al liceo Crespi, in via Carducci. Qui, infatti, gli alunni che inizieranno il percorso liceale, non stanno più nella pelle. «Non ho chiuso occhio stanotte perché ero agitata. Ma sono molto contenta di ricominciare, soprattutto perché mi era mancata la vicinanza con i miei compagni», dice una giovane studentessa. E poi il suono della campanella, e la comparsa della professoressa Chiara Iotti, che illustra le misure da rispettare. «Sappiamo che è tutto molto confuso, ma dobbiamo chiedervi di tenere le mascherine durante gli spostamenti, ma potrete toglierle una volta seduti. E’ importante però che non cambiate il vostro posto. Ma ora basta con le regole – conclude – iniziamo questa avventura».
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