A Malpensa si viaggia anche in tempo di Covid con l’installazione di Daniele Sigalot

malpensa installazione città

MALPENSA – Anche se la crisi sanitaria ha praticamente annullato la possibilità di viaggiare, all’aeroporto di Malpensa è stata sistemata un’opera che permette di fare il giro del mondo in 50 passi. Con la grande installazione “Un ritratto di chiunque, ovunque” dell’artista romano Daniele Sigalot, le città vengono trasformate in grandi specchi capaci di coinvolgere e stravolgere l’immagine di chi vi si riflette. In questo modo è possibile rivedere e rivedersi anche nelle grandi metropoli: da New York a Sydney, da Istanbul a Barcellona. Un modo per viaggiare anche in tempo di Covid.

Il progetto nel dettaglio

Curata da Luca Beatrice e realizzata in collaborazione con Wetzel&Magistris, con il patrocinio di Sea, la società di gestione degli Aeroporti di Milano, e del Comune di Milano, l’installazione è stata allestita alla Porta di Milano al Terminal 1 di Malpensa. Il monumentale impianto consiste in 12 mappe di 12 città incise al laser su lastre di acciaio lucido e disposte in un cerchio di 35 metri di diametro. Quando qualcuno si specchia in una di queste lastre, l’immagine che gli viene restituita è un caleidoscopio di lineamenti rimodellati e plasmati dalle strade e dagli edifici della città incisa sull’acciaio.

Le città ci cambiano

«Le città dove nasciamo e scegliamo di vivere ci formano e trasformano», spiega Sigalot. «Io sono di Roma, ma ho cominciato a lavorare a Milano, poi ho vissuto a Barcellona, Londra, Berlino ed ora Napoli. Ed ogni città ha contribuito a cambiarmi, sia moralmente che fisicamente. Volevo trasformare questo pensiero in un’opera, e la cosa più semplice, mi è sembrata incidere una mappa su una superficie lucida per poter sovrapporre la topografia di una città ai lineamenti di un volto. E proprio quando questa somma si realizza che l’opera si compie».

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Luca Beatrice, curatore della mostra aggiunge: «Se la tua immagine corrisponde davvero al tuo ritratto, ne coglierai lo sdoppiarsi, il moltiplicarsi, il frantumarsi in tante possibili identità. Perché se ogni viaggio è sempre diverso, ogni luogo non è mai uguale a se stesso, tantomeno tu che sei entrato nell’opera di Daniele Sigalot permettendole così di vivere anche oggi, anche in questo preciso momento. Basterà, infine, specchiarci nell’opera di Daniele per aver compiuto il viaggio?».

L’arte per contrastare la pandemia

La mostra rimarrà visibile al pubblico fino al 30 giugno 2021. Al termine, le 12 mappe verranno donate a 12 ospedali ed enti caritatevoli. «Portare l’arte in posti che si sono rivelati cruciali per resistere all’urto che la nostra società ha subito con la pandemia, ci sembra un piccolo e dovuto atto di gratitudine», aggiunge Marco Bracaglia, amministratore delegato di Wetzel&Magistis. L’installazione sarà presente in un catalogo edito da Skira che verrà pubblicato il 15 dicembre.

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