A Sant’Anna temperature tropicali anche in inverno. Colpa del teleriscaldamento

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BUSTO ARSIZIO – Fa molto caldo a Sant’Anna. In estate, ma soprattutto in inverno. Temperature tropicali anche a Natale e Capodanno negli appartamenti. Tanto che secondo il racconto dei rappresentanti di quartiere, in alcuni ore della notte, si fatica a respirare.

«Non ne possiamo più del sistema di riscaldamento del quartiere – attaccano subito i portavoce dei residenti Francesco Cascio e Ivan Forestieri – è una vita che chiediamo all’amministrazione di ascoltarci e di intervenire, ma a palazzo fanno orecchie da mercante».

Il teleriscaldamento che serve l’intero rione a quanto pare, oltre al calore, nelle case porta anche una serie di problemi. «Di temperatura innanzitutto – spiegano Cascio e Forestieri – ma anche di salute, poiché non è che faccia bene stare in casa con 27 gradi. Senza contare gli sprechi economici». I rappresentanti di quartiere qualche settimana fa avevano già sollevato la questione del centro sociale, utilizzato pochissimo, quasi sempre vuoto e chiuso, eppure riscaldato per tutta la stagione invernale. «Abbiamo stimato che quel caldo inutile costa al Comune circa 20 mila euro. Soldi che se risparmiati potrebbero essere utilizzati per fare una serie di piccoli ma fondamentali interventi per migliorare Sant’Anna».

Ma a quanto pare questo è solo la punta dell’iceberg di un problema molto più ampio, che coinvolge gli appartamenti di quello che tutti chiamano “super condominio”. «Oltre al gran caldo – continuano i portavoce – c’è la questione economica. Con questo sistema, infatti, c’è chi ci rimette e paga di più. In ogni caso tutti paghiamo consumi eccessivi rispetto al normale fabbisogno. Basti pensare che anche in pieno inverno, dobbiamo aprire le finestre per poter dormire. Poi nel corso della notte le temperature scendono e a quel punto fa freddo».

Insomma a Sant’Anna non vogliono trascorrere un altro inverno tropicale. «Abbiamo chiesto un incontro con gli amministratori comunali ma ci hanno ignorato. Se non hanno intenzione di parlare lo dicano apertamente. Non sappiamo più cosa pensare. Eppure se c’è da dare una mano per migliorare il quartiere siamo sempre disponibili». Una cosa è certa, in questo angolo di Busto il problema del riscaldamento «non è certo l’unico. Però è il primo che va affrontato e risolto. Solo a quel punto possiamo affrontare anche gli altri».

Criticità che Cascio e Forestieri snocciolano, «poiché anche qui le soluzioni tardano a venire». Si va dai parchi che avrebbero necessità di manutenzione, soprattutto per quanto riguarda le recinzioni in alcuni casi divelte e rotte, alla pulizia delle strade. Per non parlare della questione che si ripresenta puntuale da un po’ di anni a questa parte quando arriva l’estate: il festival latinoamericano. L’ultima scelta che ha lasciato perplessa la gente di Sant’Anna è stata la decisione di chiudere il transito per tutti, tranne che per i residenti e chi si reca al festival, di tutta la via XI Settembre. «Incomprensibile che ogni sera, per tre mesi nessuno può usare quella strada».

 

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