Accam, M5S: «Sbagliato cedere il terreno in cambio di quote che valgono nulla»

BUSTO ARSIZIO – «Accam la presa in giro continua. E il sindaco Emanuele Antonelli non ha rispettato il mandato che gli è stato conferito dal consiglio proprio l’altro giorno. Anzi adesso vuole cedere alla società dell’inceneritore anche il terreno, ovvero l’unica arma a disposizione del Comune per controllare». E dura la presa di posizione dei consiglieri del Movimento Cinque stelle di Busto Claudia Cerini e Luigi Genoni.

La cessione del terreno – si legge nella nota – non è in linea con il mandato del consiglio comunale. Anzi stravolge totalmente il senso della mozione passata nell’ultima assemblea, che prevede di allungare l’affitto del terreno al 2027 con clausole precise: aumento del canone dal 2022 e stipula di una convenzione che comprendesse garanzie di accantonamento di fondi per la bonifica e mitigazioni ambientali.

Ma con quale coraggio una società sull’orlo del fallimento, oltre agli anticipi di cassa, chiede a Busto Arsizio, che si sta facendo promotore di un salvataggio al limite della corte dei conti, di cedergli il terreno in cambio di quote che non valgono nulla senza ulteriori ingenti investimenti?

E con quale coraggio il sindaco Antonelli ha aperto a tale possibilità ben sapendo che gli affitti del terreno sono l’unico utile che entrerà mai nelle casse del comune da questa società. Qui si rischia un grosso danno economico per i cittadini di Busto Arsizio.

Errore gravissimo cedere il terreno

Peraltro mantenere la proprietà del terreno in capo al Comune sarebbe l’unica garanzia che la società non passi in mano ai privati in caso di fallimento; ma forse è questo il vero intento: avere le mani libere per poter vendere a privati la società, del resto questo era uno degli scenari possibili elencati nella lettera del presidente Bellora ai comuni.

La Lega ora deve spiegare

E La lega ci deve spiegare come può accettare un tale stravolgimento della mozione che ha caldeggiato in consiglio comunale, dov’è l’interesse pubblico? Qui stiamo parlando di perdita economica secca per i cittadini di Busto! Basta fare due conti: con l’affitto ad oggi entrano nelle casse del comune 350.000 euro all’anno (che e la mozione chiedeva di aumentare dal 2022); con la vendita entreranno nelle casse solo quote che dopo l’incendio valgono ancora meno. In più saranno necessari investimenti per mantenere in vita l’inceneritore fino al 2027 pari almeno 10mln (erano 8 senza l’incendio) e investimenti aggiuntivi per riconvertire l’impianto (in cosa poi non ci è dato saperlo perché “di impiantistica si discuterà più avanti” ci è stato detto).

Giusto votare contro quella mozione

 Il Sindaco non ha dato seguito alla volontà del consiglio comunale in assemblea dei Soci, favorendo solo gli interessi di Accam a discapito di Busto Arsizio e di ciò dovrà rendere conto all’assemblea comunale. Alla luce dei fatti riteniamo di aver fatto bene a votare contro la mozione della maggioranza e rimaniamo dell’idea che una chiusura controllata costerebbe meno ai cittadini di Busto Arsizio e soprattutto sarebbe fondamentale dal punto di vista della salute (tema di cui non parla mai nessuno).

Se gli altri consiglieri facessero due conti, anziché farsi trascinare dalle belle parole, capirebbero che continuare a versare soldi in Accam, senza nessuna garanzia, favorisce solo un futuro compratore. Noi non siamo disposti a svendere la salute dei cittadini per un interesse privato, gli altri consiglieri si facciano un esame di coscienza.

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