Accam & Newco Spa strettamente unite da un silenzio assordante

Noi del Comitato No Accam crediamo che tra le doti necessarie alla corretta gestione di beni pubblici, come era ed è ACCAM e come sarà la società che la dovrebbe sostituire, ci siano, senza dubbio alcuno: la corretta informazione e la più assoluta trasparenza. E non si creda che sia solo una questione etica. Il principio della trasparenza, inteso come accessibilità totale alle informazioni che riguardano l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, è stato affermato con il D.L. 14.3.2013 nr. 33.
Informare è dunque anche un dovere, non un favore fatto alla cittadinanza che si vorrebbe rappresentare.
Invece, AMGA e AGESP, due costole dirette della pubblica amministrazione, e mettiamoci pure CAP, impongono “Clausole di Riservatezza” maneggiandole come fossero una clava, contro chi dovesse informare preventivamente la cittadinanza. E per cittadinanza si deve anche intendere, i veri finanziatori di qualsiasi progetto dovesse nascere e soprattutto il soggetto che potrebbe anche subire i progetti in studio.
Il tutto condito con velate minacce, che in caso di fallimento, a continuare l’attività di incenerimento sarebbe arrivato un fantomatico privato.
Una complicata alchimia per non far conoscere al pubblico quello che molti amministratori comunali soci di queste società già sanno: che sulle spoglie del vecchio inceneritore se ne rappezzerà uno nuovo che continuerà ad incenerire Rifiuti Urbani, ed in quantità incredibilmente più alte, rifiuti speciali ospedalieri provenienti da tutta Italia e fanghi da depurazione. E tutto questo non per poco tempo, ma certamente per almeno un decennio o anche un ventennio come ha più volte dichiarato il Sindaco di Busto Arsizio dr. Antonelli. Dopo questo periodo si prenderebbe in considerazione un ampliamento ad una supposta, ma mai specificata, attività inerente ad una idefinita “Economia Circolare”. Tutto ciò succederà in una zona già appestata di suo, come provano le classifiche europee che ci mettono al 19simo posto tra le città più inquinate d’Europa per le polveri sottili. E senza che sia mai stata fatta una seria, completa, esaustiva indagine epidemiologica sulle persone ed ambientale sul teriitorio. Si discute anche della nostra pelle, ma non si vuole sapere né far sapere, quali danni abbiamo già sopportato in questi lunghissimi cinquanta anni.
Silenzio, se vogliamo anche paradossale, almeno quale mancato commento alla denuncia e all’esposto presentati dall’avvocato Franco Brumana di Legnano, che riguardavano queste famose clausole di riservatezza, ma soprattutto a suo dire, anche l’accordo con Eco Eridania, alla quale sarebbe stato concesso un incomprensibile beneficio, quantificabile in oltre 18 milioni di euro. Già molto strano di per sé se si trattasse di azienda privata, molto più che discutibile trattandosi di Accam, azienda in stato precomatoso e di completa proprietà pubblica.

Comitato spontaneo No Accam

Super “sconto” di 18 milioni a Ecoeridania per salvare Accam, denuncia di Brumana

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