Accam, il presidente Bordonaro: «Ora possiamo dare un futuro alla società»

BUSTO ARSIZIO – «Ora possiamo lavorare per dare un futuro alla società Accam», lo dichiara Laura Bordonaro, presidente del cda della Spa che gestisce l’impianto di Borsano in una nota ufficiale che arriva qualche giorno dopo l’assemblea dei soci decisiva per lo slittamento di chiusura dell’impianto.

L’Assemblea dei soci di Accam Spa, a larga maggioranza, ovvero il 59% delle quote dei soci presenti in assemblea, ha dato il via libera al nuovo piano industriale 2018-2027. Un documento programmatico che garantirà respiro all’attività aziendale, connotata da una serie di criticità legate alle scadenze del precedente Piano risalente al 27 ottobre 2016 (prima della nomina del corrente Consiglio di Amministrazione), che prevedeva lo spegnimento dei forni entro il 31.12.2021 e la messa in liquidazione della Società a partire dal primo gennaio 2022.
«Per la società è un punto di svolta – sottolinea la presidente di Accam Spa Laura Bordonaro – si conclude una pagina che avrebbe portato Accam verso la chiusura e si apre un nuovo capitolo che guarda al futuro. Al di là delle “date di scadenza” dello spegnimento dell’impianto, è la società ad avere una nuova prospettiva. Un indirizzo che i soci avevano già delineato più di un anno fa, quando avevano sollecitato l’avvio di un tavolo tecnico che ipotizzasse una continuità aziendale oltre il 2021. Ora, con il nuovo piano industriale, questa continuità verrà garantita, e Accam Spa potrà davvero iniziare a progettare il suo futuro».
L’assemblea infatti, oltre a dare mandato al Cda di «dare attuazione al piano industriale 2018-2027», ha deliberato di dare mandato al Cda di «proporre ai soci una progettazione e lo sviluppo di nuove attività in funzione delle tecnologie disponibili o l’implementazione, già negli anni che precedono il 2027, di progetti innovativi».
In premessa viene inoltre rimarcato che, stante l’attuale contesto di incertezza complessiva sul tema dello smaltimento dei rifiuti a livello nazionale, «può risultare fondamentale e strategico mantenere in efficienza l’impianto gestito da Accam, sotto una governance pubblica, in modo da garantire continuità e autosufficienza del territorio per il trattamento con una tariffa controllata e sostenibile».
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