Agesp Energia, il caro-gas costa 5 milioni. Il sindaco di Busto: «Siamo preoccupati»

BUSTO ARSIZIO – Il fornitore di gas di Agesp Energia va in default da un giorno all’altro e nel solo mese di dicembre 2021 la società comunale perde 7,8 milioni di euro. Ecco perché il consiglio comunale si è trovato a votare, nella seduta consiliare di stasera, 31 maggio, per far rinunciare alla capogruppo Agesp i dividendi di Agesp Energia fino ad una somma di 3,5 milioni. «Un’operazione puramente contabile, ma siamo preoccupati anche noi – ammette il sindaco Emanuele Antonelli rispondendo ai dubbi dei gruppi di minoranza – è stata già preannunciata una perdita anche nel 2022, e non sappiamo se sarà lieve».

La stangata sul gas

Altro che extra-profitti, i rincari del gas per Agesp Energia si sono tradotti solo in pesantissimi extra-costi. Una stangata da 7,82 milioni di euro nel solo mese di dicembre 2021, frutto di un prezzo della fornitura quasi triplicato dopo che Alpherg, la multinazionale che vendeva il gas alla società bustocca, si è ritirata dall’Italia nel momento di massimo stress sul mercato. Così il bilancio 2021 di Agesp Energia è finito in rosso di 3,3 milioni, mentre nel 2022 si stima già una perdita di 2 milioni «difficilmente riassorbibile». Una situazione che ha imposto un “maquillage” nei conti tra la capogruppo e la controllata. Approvato in aula con il voto compatto della maggioranza.

Le reazioni

Per l’ex sindaco Gigi Farioli è un «danno plurimilionario da approfondire», mentre dai banchi del PD, per voce di Paolo Pedotti, si invoca «una valutazione sul contratto e un’azione per il recupero» delle somme perse dopo la vicenda Alpherg. «Ha lasciato da un momento all’altro – ammette il sindaco Antonelli – è stata avviata un’azione legale, ma se ha abbandonato l’Italia ho dei dubbi su come andrà a finire». Fa discutere anche il caso del “supercondominio” (o teleriscaldamento) del quartiere Sant’Anna, con Santo Cascio (Progetto in Comune), che contesta il fatto che «sia stato chiuso il contratto». Ma la versione del delegato alle partecipate Roberto Ghidotti è che sia stato «accompagnato alla ricerca di nuovi fornitori sul mercato libero».

La variazione dei rincari

Sempre in tema di rincari il consiglio si è confrontato sulla variazione di bilancio che, tra gli altri, comprende i 980mila euro in più per il sottopasso di Sant’Anna. Gianluca Castiglioni (BaC) solleva «dubbi sull’analogo extra-costo per il palaginnastica», mentre Santo Cascio (PiC) paventa «una programmazione “alla carlona”» rispetto ai ritardi nella realizzazione delle opere. «Non è vero – replica il sindaco Antonelli – è stata una situazione imprevedibile. Una cosa che è andata storta è il palaghiaccio: quello sì se fosse partito ci avrebbe evitato i rincari, ma dopo due anni e mezzo di lavoro, lo stop è dovuto a fatti contingenti, che purtroppo nel pubblico succedono». Alla fine al voto sulla variazione dice “No” solo Busto al Centro, mentre gli altri gruppi di minoranza si astengono.

Il debutto di Fiore

La seduta si era aperta con la surroga del dimissionario consigliere Giuseppe Ferrario, rimpiazzato tra i banchi del gruppo PRL da Emanuele Fiore, primo dei non eletti della lista Forza Busto alle amministrative. «Per me è una responsabilità importante – le prime parole del neo-consigliere – sono orgoglioso di questo incarico, e nel nome dell’ottimo rapporto con Giuseppe Ferrario cercherò portare avanti i temi della famiglia e della disabilità insieme ad altri. Tutti sanno come la penso su Neutalia, non posso abiurare il passato. Ma spero sia un confronto più che uno scontro».

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