Al voto. Il centrodestra ha ancora un futuro in provincia?

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Difficile dire se le elezioni amministrative di domenica 10 giugno possano essere considerate il banco di prova per la tenuta del centrodestra. Secondo Lara Comi, eurodeputata di Forza Italia intervistata da Malpensa24, ciò vale anche per la provincia di Varese, benchè i Comuni che vanno al voto sono soltanto una manciata e nessuno di essi ha una vera rilevanza politica, quanto meno per un’analisi che vada oltre il contesto locale. I partiti però tendono ad assegnare alle urne di alcuni dei paesi interessati dalla consultazione un valore superiore alla loro effettiva consistenza. Ciò dipende dal contesto generale in cui cadono queste elezioni, uno scenario che, lo si giri da qualunque parte, destabilizza o, perlomeno, rischia di destabilizzare equilibri consolidati in sede territoriale. E allora, se l’esito di Brescia o Siena o, meglio ancora, dei capoluoghi siciliani che rinnovano le amministrazioni civiche, avrà un peso più consistente in relazione agli schemi nazionali, non si possono considerare probanti i risultati di Lonate Pozzolo, Azzate o addirittura della minuscola Agra. Le variabili sono tutte locali e la presenza di liste civiche mina alla base una corretta lettura delle scelte elettorali dei cittadini. Senza mettere nel conto l’appel dei candidati, destinati in molti casi a fare la differenza. Poi, per carità, risulterà significativo l’eventuale successo di una coalizione piuttosto che un’altra, ma le interpretazioni andrebbero diversificate a seconda delle singole realtà. Detto questo, la tenuta del centrodestra in provincia di Varese è comunque un problema. Le scelte romane della Lega di Salvini, le intese coi pentastellati di Di Maio, hanno generato il pesante malcontento di Forza Italia. Costretta ad abbozzare per una serie di motivi. Uno sopra tutti: il rischio di una forte penalizzazione agli appuntamenti elettorali più importanti. Dunque, coperti e allineati accanto all’alleato leghista. Ma durerà? Per avere contezza bisogna aspettare il rinnovo dell’esecutivo della Provincia, in autunno. Lì si capirà come e se potranno formarsi nuovi, inediti schieramenti. Forza Italia, ad esempio, fa già il filo ai gruppi civici, a cominciare da Esperienza civica. I quali, a loro volta, tengono botta anche a sinistra. In autunno sarà finito il rodaggio del governo Conte. E potrebbero essere cambiati i presupposti per l’esistenza del centrodestra. Il rimescolamento delle carte è un’opzione del futuro prossimo, che nessuno conosce ma che in molti ipotizzano. Con buona pace delle regole (e degli schemi) fino ad oggi ritenute immutabili.

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