Albani, un «moderato» per la nuova Lega di Busto: «A testa bassa verso le elezioni»

BUSTO ARSIZIO – «Sono onorato e orgoglioso di questo incarico. Partiremo subito a testa bassa a lavorare e ad andare in mezzo alla gente con la nostra concretezza per l’impegno delle elezioni politiche». Le prime dichiarazioni a caldo di Alessandro Albani, neo segretario cittadino della Lega di Busto, eletto all’unanimità per acclamazione nel congresso in cui si era presentato come unico candidato. In jeans e camicia bianca, in perfetto stile “salviniano”, Albani non solo è a tutti gli effetti il primo segretario eletto della Lega Salvini Premier a Busto, visto che ai tempi del congresso che insediò Francesco Enrico Speroni il movimento si chiamava ancora Lega Nord, ma anche il primo segretario di sezione dell’era post-Bossi, dato che è ufficialmente militante in Lega dal 2016.

La “nuova” Lega anche a Busto

Mentre fuori da via Culin scendeva una pioggia attesa da tempo (“che sia un segnale?” se lo sono domandati anche in sezione) e mentre il Tg La7 di Enrico Mentana diffondeva un sondaggio tutt’altro che confortante per la Lega (al 12,4% a livello nazionale, a fronte dell’ennesimo balzo all’insù di Fratelli d’Italia al 25%), l’elezione di Albani è stata salutata da un caloroso applauso e celebrata “sbocciando” bottiglie di spumante e con dei salatini. Quella del neo-segretario è una Lega nuova, e basta guardare il direttivo per capirlo: il più votato è Vincenzo Marra, originario di Manduria, e dei “big” storici nel direttivo c’è rimasto solo l’ex segretario Giuseppe Gorini.

Un “democristiano” in via Culin

Alessandro Albani

Lo stesso Alessandro Albani, militante dal 2016 dopo che l’allora segretario cittadino Stefano Ferrario lo coinvolse in sezione per poi metterlo in lista, arriva da un percorso che peraltro assomiglia a quello di tanti leghisti della prima ora (pensiamo all’ex DC Giancarlo Tovaglieri o all’ex PLI Francesco Enrico Speroni). «Il mio imprinting è quello di un centro moderato – si racconta il neo segretario – una passione per la politica che arriva da lontano, da quando ero ragazzo. Ero stato anche segretario dei Giovani dell’Udc prima di prendermi una pausa per impegni personali, professionali e familiari, poi mi sono riavvicinato trovando nella Lega post-Bossi il movimento più vicino al mio modo di pensare e più vicino alla gente, al territorio, a temi sentiti dalle persone come la sicurezza, il lavoro e la sanità. E con una caratteristica per me essenziale, la concretezza».

Come si definisce politicamente Alessandro Albani?
«Sono sempre stato moderato, trasversale, senza nessun pregiudizio, aperto all’accoglienza e a ogni tipo di diritto. Credo che la mission di un politico sia quella di aiutare l’essere umano e il cittadino, in una cornice di rispetto delle regole. Ognuno libero di essere quello che è, ma rispettando l’altro e la società. Aperto al dialogo con tutti, ma nel rispetto delle leggi».

Questa sua formazione moderata è stata utile per essere l’uomo della mediazione tra le anime della Lega di Busto?
«Non lo so, questo lo devono dire gli altri. Probabilmente hanno riconosciuto in me queste caratteristiche».

Ormai sei anni da consigliere comunale: un’esperienza sufficiente per guidare la sezione?
«Alla mia prima candidatura il risultato fu inaspettato. Poi i primi cinque anni hanno rafforzato la mia convinzione dell’importanza della politica per incidere nella vita delle persone. Mi sono occupato di molti temi, welfare aziendale, progetti sul sociale, raccolte fondi, benessere animale, e credo di essere cresciuto tanto. Non sono monotematico, sento l’importanza di cogliere la molteplicità dei bisogni delle persone».

La attendono tre anni di fuoco, tra elezioni politiche, regionali ed europee….
«Le politiche sono arrivate all’improvviso, ma ci faremo trovare pronti, in mezzo alla gente, con gazebo, volantini e iniziative, per sostenere a testa bassa la Lega e il centrodestra. Faremo la nostra parte».

Le divisioni sono rientrate in vista delle elezioni?
«È stato un periodo difficile per tutti, di smarrimento al di là della politica. Ma la Lega è una, e la linea della Lega è quella dettata dal segretario federale Matteo Salvini».

Ci racconta il suo incontro recente con il leader della Lega?
«Eravamo alla festa di Arcisate. Matteo ha saputo da Cecchetti che ero candidato, mi ha ringraziato, mi ha fatto i complimenti e mi ha detto in bocca al lupo, chiedendomi massimo impegno. Potrei romanzarla di più, ma è stata una chiacchierata di 30 secondi. Però mi ha fatto piacere».

Torniamo a Busto. A livello amministrativo vi attendono sfide complesse. Come le gestirete?
«C’è da portare avanti il PNRR, una grande mole di lavoro e una grande responsabilità, ma confido nella forza della maggioranza per portare a compimento progetti che possono cambiare il volto della nostra città. La Lega ha assessori di grande esperienza: daremo il massimo. Ma al di là dei grandi progetti, che sono prioritari, garantiremo massima attenzione ai bisogni concreti delle persone. L’occupazione, le fragilità, le disabilità, gli anziani, il piccolo commercio e le PMI. Lo faremo con la concretezza che è nel nostro DNA. La coperta è corta ma non deve diventare un’alibi».

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