Alfa, la protesta di Albizzate: «Illegali le bollette retroattive»

ALBIZZATE – Se le lamentele sui numeri «entrano nella specificità del caso per caso», ad accomunare più persone è che «la formula della retroattività non sia legale». Il caso delle bollette dell’acqua triplicate ad Albizzate è arrivato sul tavolo dell’incontro organizzato dal sindaco Mirko Zorzo, ieri 19 settembre. Con lui, alcuni esponenti dello staff del gestore idrico Alfa, incalzati dalle domande dei cittadini a caccia di risposte sul sistema delle tariffe. In questo senso, il primo cittadino non ha dubbi: «È un principio che consente di avere un occhio di riguardo per le famiglie». Di contro, c’è chi vuole scavare ancora più a fondo.

I vantaggi del sistema

Da una parte, i casi specifici. L’invito del sindaco – che ha voluto metterci la faccia organizzando l’incontro in Comune, perché «Albizzate non abbandona i cittadini» – è rivolto a ogni utente. Ed è di «confrontarsi con Alfa e sincerarsi che la propria posizione sia giusta, ora che abbiamo uno sportello in Comune per sciogliere qualsiasi dubbio». E quindi di «non dare nulla per scontato, magari una lettura presunta può mostrare sorprese». Così come «se ci fossero degli errori verranno verificati». In ogni caso, «ben vengano i momenti di confronto». Dall’altra parte, il fatto che «alcuni non considerano legale la formula retroattiva: tutte le delibere della società sono impugnabili, ognuno è libero di perseguire la strada che vuole». Poi, le certezze del sindaco: «Anche ad Albizzate, come negli altri Comuni, abbiamo una tariffa uguale per tutti. Ma la novità è l’agevolazione sui primi 33 metri cubi d’acqua utilizzati a persona». Tradotto: «Facendo l’esempio di una famiglia con tre persone, si arriva a una riduzione del 5%». Il principio di questa scelta è che «l’acqua è un bene prezioso, va garantita a tutti e queste metrature consentono di avere un occhio di riguardo, in particolare, per le famiglie numerose. Poi, ovvio, superandole si paga di più».

Avvocati ed esperti

A margine dell’incontro in Ca’Taverna suo social sono apparsi i primi commenti da parte dei cittadini che hanno chiesto e ottenuto l’incontro in Comune. Le rassicurazioni, a quanto pare, non li hanno convinti. Così l’albizzatese Nino Cerni: «Stiamo consultando avvocati ed esperti. In quanto, secondo noi, la retroattività e la quota fissa – che dovrebbe essere applicata al contatore e non al nucleo familiare – non sono legali».

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