Cimitero di Olgiate sotto osservazione. Ma le critiche finiscono all’indirizzo sbagliato

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OLGIATE OLONA – Un cimitero abbandonato a sé stesso per alcuni cittadini, che però si lamentano con l’interlocutore sbagliato. È la situazione che si verifica a Olgiate Olona da quando è scaduto l’affidamento alla ditta che se ne occupava per conto del Comune, e che vi dedicava anche più tempo e risorse di quanto pattuito.

Il primo problema lamentato da chi frequenta il camposanto in fondo a viale Gonzaga è la pulizia, anche se oggi, martedì 20 settembre, l’area recintata si presentava in ordine, con viali e vialetti, tombe e passaggi dei colombari senza erbacce né sporcizia. Solo qualche foglia qua e là: poca roba se si pensa al vento impetuoso dei giorni passati, mentre le tombe in disordine (come quella nella foto sotto) si contavano sulle dita di una mano. In altri giorni, però, il cimitero si presenterebbe assai peggio. E, soprattutto, quello che manca sempre è una sorveglianza costante negli orari in cui è aperto al pubblico. Un problema comune a molti cimiteri del territorio dove si verificano furti di fiori e di decorazioni, e da cui non sarebbe esente neppure Olgiate.

L’impresa Caccia: «Non c’entriamo più nulla»

Il Comune ne è al corrente, anche perché a segnalare quello che non va per il verso giusto, oltre ai post sul alcuni social, ha provveduto la stessa ditta che, fino all’anno scorso, si occupava della manutenzione. E che ora continua a essere il bersaglio sbagliato delle critiche.

«Le persone mi fermano e se la prendono con me quando vedono le tombe dei loro cari maltenute – racconta a Malpensa24 Gaetano Carbonara dell’impresa di onoranze funebri Caccia Services – È capitato proprio stamattina, quando una signora mi ha detto “è una vergogna”. Ci giungono continuamente notizie di persone che ci insultano e denigrano, pensando che siamo ancora noi a occuparci del cimitero, che invece dal 1° gennaio di quest’anno è gestito da una cooperativa con un contratto identico a quello con cui l’abbiamo gestito nel 2020 e nel 2021. Evidentemente questa cooperativa gestisce l’appalto senza quella delicatezza e quel rispetto che la nostra azienda ha sempre posto in primo piano: così molto spesso in occasione di un funerale ci viene chiesto dalla famiglia di provvedere alla pulizia del viale».

Manutenzione drasticamente ridotta

Il problema, per Carbonara (che molti chiamano Caccia, come la sua impresa) è proprio questo: la cooperativa che dal 1° gennaio 2022 è subentrata alla società Start Day Srl, facente parte del gruppo Caccia Services, nella gestione dell’area non svolge i compiti come dovrebbe. Molti, però, non sanno dell’avvicendamento intercorso e insistono ad attribuire le disfunzioni a chi in realtà non c’entra più nulla.

«Alla fine del 2019 – ricorda sempre Carbonara, che fa parte del direttivo dell’associazione nazionale imprese funebri – il necroforo comunale è andato in pensione e il Comune ha appaltato con una gara la pulizia generale, quella dei bagni con relativa fornitura di carta igienica, carta mani e di tutti i prodotti per l’igiene, la custodia e assistenza ai funerali. L’azienda vincitrice si sarebbe dovuta occupare anche di accertarsi che i cancelli si aprissero e chiudessero agli orari stabiliti, della pulizia totale del cimitero comprensiva degli sfalci d’erba sia interna che nei prati all’esterno, oltre a presenziare all’arrivo dei funerali e ritirare la documentazione relativa, aggiornare il registro dei morti (che tra l’altro non esisteva) e consegnare all’ufficio preposto la documentazione. È quello di cui ci siamo occupati per 24 mesi, come prevedeva la gara, dopo averla vinta.

«Per tutte queste operazioni, l’amministrazione avrebbe riconosciuto un compenso di sole 3 ore giornaliere e di altre 2 a ricevimento funerali. Abbiamo fornito ulteriore manodopera, pagata da noi, pur di garantire una manutenzione giornaliera di 8 ore e che il lavoro affidato alla Start Day fosse svolto al meglio. Questo era necessario soprattutto d’estate, quando la crescita dell’erba è molto più veloce. Inoltre durante la pandemia ci siamo occupati volontariamente di fare pulizia su molte tombe, in quanto il cimitero era chiuso e abbandonato a sé stesso. Ora invece la manutenzione è limitata alle 3 ore del contratto, non vengono usati diserbanti e così diventa difficile ottenere un risultato come quello degli anni precedenti».

«Servono più pulizia e controlli»

La scorsa settimana l’impresa lo ha fatto presente all’attuale amministrazione, nella persona del sindaco e del suo vice, «anche perché – confida il titolare dell’impresa che ha sede in via Sempione – sono stanco delle offese che ricevo da persone che non sanno che non gestiamo più noi il cimitero. Tramite i nostri legali, abbiamo fatto richieste di documentazione, e ad oggi stiamo ancora aspettando risposte concrete. Secondo noi l’amministrazione, nella persona del sindaco, deve assicurarsi che le persone che operano all’interno del cimitero siano regolarmente assunte e assicurate, provvedere alla tumulazione delle salme magari attraverso un appalto, mantenere il decoro e la pulizia.

«Càpita – conclude – che le famiglie dei defunti ci chiedano di ripulire le tombe per la vergogna che provano nel vederle come se fossero abbandonate, così mandiamo nostri dipendenti a farlo. Ma non è così che deve funzionare. Tra l’altro, in occasione dei funerali non siamo autorizzati a entrare e fare tumulazioni. In fondo, per tenere tutto sempre in ordine basterebbe una pulita radicale una volta al mese o pagare una persona in più».

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