Alfa: Bratta via le deleghe e Pedroni si dimette. Amministratore unico per Accam

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VARESE – Alfa: l’amministratore delegato Saverio Bratta lascia le deleghe e Marcello Pedroni, consigliere del cda si dimette. Accam: azzeramento del consiglio di amministrazione, arriva l’amministratore unico. Tramite bando.

Il cda Alfa di ieri

Si è riunito ieri, lunedì 14 maggio, il consiglio di amministrazione di Alfa, una delle società pubbliche finita sotto la lente di ingrandimento nell’inchiesta Mensa dei poveri. A convocarlo è stato il presidente di Alfa Paolo Mazzucchelli. E durante l’incontro il cda rimasto “in piedi” dopo lo tsunami, ovvero la vicepresidente Beatrice Bova e Maria Sole De Medio hanno di fatto iniziato a fare il quadro della situazione. E durante la quale è stato preso atto delle decisioni di Bratta, che ha l’obbligo di dimora a Bari con divieto di allontanarsi dalla propria abitazione e di Pedroni, che è agli arresti domiciliari. E sono state conferite le deleghe di amministratore delegato alla vicepresidente Beatrice Bova.

Le prossime mosse

Due sono gli obiettivi: continuare a garantire l’operatività della società, anche sotto il profilo della conduzione di un consiglio di amministrazione che, in qualche modo, dovrà dare un segnale di discontinuità e tutelare l’autorevolezza e la fiducia che fino a oggi Alfa ha saputo conquistare da parte dei Comuni soci. Per quanto riguarda il futuro del cda, anche nella sua possibile nuova composizione, lo si deciderà solo dopo le elezioni. E’, infatti, necessario convocare l’Assemblea dei sindaci. Ma siccome molti Comuni sono impegnati con le elezioni, questo accadrà solo dopo il 26 maggio. Nel frattempo ci sarà anche un incontro a tre, al quale parteciperanno il presidente di Alfa Paolo Mazzucchelli, il presidente del Civico di Alfa Celestino Cerana e il presidente dell’Assemblea dei sindaci Fabio Passera per mettere a punto un cronoprogramma utile a scandire tutte le tappe e i passaggi necessari per ridefinire i vertici della società. E poi giovedì 16 maggio ci sarà anche una riunione con tutti i dipendenti, i quali da un lato hanno manifestato preoccupazione per le notizie emerse e dall’altro dimostrato grande attaccamento alla società. Al punto da chiedere questo incontro con anche il presidente Mazzucchelli e i sindacati.

A livello operativo

Nulla si ferma in sostanza. Alfa proseguirà con le aggregazioni sia delle società ecologiche, al fine di dare un definitivo impulso alla questione depuratori, oggi gestiti da Prealpi; sia dei Comuni che ancora devono “portare” dentro al gestore unico o la rete fognaria o il sistema acquedotto. Insomma sotto il profilo operativo si va avanti per rispettare il piano industriale e le scadenze di legge, imposte a una società, i cui vertici rimasti in carica a oggi rimasti in carica dicono di voler tutelare e “staccare” dalla maxi inchiesta, poiché il lavoro fatto nulla ha che fare con quanto emerso dalla “Mensa dei poveri”.

Movimenti anche in Accam

Situazione molto delicata anche in Accam, al momento senza una guida e con un ginepraio dal quale uscire sarà davvero complicato. Al momento si sa che per fine mese verrà convocata un’assemblea dei soci, durante la quale si dovrebbe stabilire la strategia per ridare una guida alla società, dopo che l’inchiesta delle mazzette ha coinvolto il presidente del cda Laura Bordonaro e il consigliere Alberto Bilardo. Pare che l’intenzione sia quella di azzerare l’intero consiglio di amministrazione e di nominare un amministratore unico, da individuare attraverso un bando pubblico su scala nazionale.

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