Alfio Musmarra: “Milan-Napoli senza restrizioni per i tifosi campani? Illogico. Alla fine paga solo l’Inter

Milan-Napoli senza restrizioni per i tifosi campani in trasferta a San Siro. Una decisione molto singolare considerando quanto accaduto meno di un mese fa in occasione di Inter-Napoli. Per quei fatti si tratta senza dubbio di una gara che dal punto di vista dell’ordine pubblico non può che essere evidenziata con il circolino rosso. Ma le istituzioni hanno deciso diversamente. Una decisione che ha mandato in bestia Alfio Musmarra, giornalista e opinionista di Telelombardia e TopCalcio24. Musmarra non ci sta: “Decisione che non ha una logica: alla fine gli unici a essere stati penalizzati sono i tifosi dell’Inter”. Il giornalista è molto arrabbiato per il diverso trattamento: un “doppiopesismo” che lo ha amareggiato. “Io non ne faccio assolutamente una questione politica – dice il giornalista di cuore nerazzurro – non mi interessa assolutamente e questo deve essere chiarissimo. Dopo quello che è successo in occasione di Inter-Napoli, non dieci anni fa, ma meno di un mese fa, per questioni di ordine pubblico, prima spostano di lunedì pomeriggio Genoa-Milan e adesso, facendo tutto il contrario, decidono invece di cancellare ogni restrizione in vista di Milan-Napoli. E’ una trasferta molto pericolosa, dopo i fatti di Inter-Napoli e cosa viene deciso? Che i tifosi del Napoli possono raggiungere tranquillamente San Siro. E non gli vieti la trasferta? Non succederà nulla perchè ci saranno certamente controlli serrati, quelli che ad esempio mancarono in occasione di Inter-Napoli, ma potenzialmente tu permetti di raggiungere tranquillamente ai tifosi partenopei la città nella quale lo scorso dicembre si verificarono quei fatti gravissimi. Non c’è logica”.

Non erano cori razzisti

Musmarra è un fiume in piena: “Alla fine penalizzano solo l’Inter. Abbiamo sentito cori contro Meitè, ma non abbiamo visto altri stadi chiusi. Si sono svegliati tutti adesso: ricordo ancora i cori di sfottò a sfondo razzista in ogni stadio d’Italia contro Eto’o eppure nessuno si era mai scandalizzato. Quelli contro Koulibaly non erano cori razzisti. Se così fosse allora i tifosi dell’Inter prenderebbero di mira anche i propri giocatori di colore. E’ un modo becero per dare fastidio agli avversari. Non vanno fatti, ovvio, ma tutta questa demagogia scoppiata all’improvviso fa sorridere”.

Società immobile

Non mancano i rimbrotti alla società: “Chiudere uno stadio intero è stato un provvedimento unico in Italia, come se i tifosi dell’Inter fossero i più razzisti del paese. Una vergogna vera. Facile per la società ogni volta riempirsi la bocca con i siamo 60.000, siamo 70.000 e poi cosa fa? Neanche ricorso contro una decisione ingiusta che ha penalizzato la stragrande maggioranza dei tifosi dell’Inter che nulla aveva a che fare con quei cori. Paghiamo solo noi? Va bene la campagna antirazzista che la società ha promosso, ma fossi in loro mi considererei parte lesa e avrei fatto assolutamente ricorso per fare riaprire lo stadio. Con tutti i mezzi a disposizione avrebbero dovuto identificare i responsabili dei cori, salvaguardando tutti gli altri.  I tifosi non possono solo essere oggetti da spennare. Alla fine sono stati penalizzati tutti quelli che avevano l’abbonamento ai quali non verrà rimborsato nulla. Attenzione perché, come ha detto De Zerbi nell’intervista del dopo Inter-Sassuolo, se il tifoso si stufa e non viene più allo stadio, poi il giocattolo si rompe”.

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