All’hub vaccinale di Malpensafiere i volontari rischiano di restare senza pasto

BUSTO ARSIZIO – Se non ci fossero i volontari bisognerebbe inventarli. Ma siccome (per fortuna) ci sono, e si impegnano senza tirarsi indietro, sarebbe anche cosa buona e giusta dar loro da mangiare durante le ore di servizio. Ci spieghiamo meglio, poiché questa è una situazione già accaduta e risolta sul fil di lana qualche mese fa. Sperando che anche questa volta si possa dire che: “Tutto è bene quel che finisce bene”.

A stomaco vuoto

I volontari in questione sono quelli di Protezione civile, che prestano servizio ogni giorno della settimana, da mesi, all’hub vaccinale di Malpensafiere. Ed è il Comune di Busto che si occupa di fornire loro il pasto nelle ore di servizio. Questo secondo un accordo che è stato firmato qualche mese fa. E che, raccontano all’hub, pare essere in scadenza a brevissimo termine. Insomma, i pasti sono garantiti ancora per qualche giorno, dopo di che nessuno sa se la fornitura del cibo proseguirà o meno.

Un po’ com’è successo qualche mese fa, quando una volta messa in campo la complessa macchina vaccinale, ci si è accorti della mancanza di questo piccolo dettaglio: “Chi dà da mangiare ai volontari?”. La risposta, nelle interlocuzioni tra Comune e l’associazione di Protezione civile bustocca, non venne data con prontezza. E solo alla fine Palazzo Gilardoni si assunse l’onere economico necessario per preparare i pasti.

Numero di pasti che ora, con l’avanzare della campagna vaccinale, si è ridotto anche sulla base dei volontari operativi: una ventina a turno, raccontano. E che tra qualche giorno, qualora il Comune di Busto decidesse di rinnovare l’accordo (“Non capiamo perché si stia tergiversando“, racconta qualcuno), rischiano di rimanere senza pasto.

Certo, se ciò accadesse sarebbe davvero un autogol per le istituzioni e i loro rappresentati, i quali quando è il momento di spendere sperticati elogi a chi mette a disposizione il proprio tempo per la comunità sono spesso generosi di parole. Ma con queste non si riempie il piatto e tanto meno lo stomaco.