Uomo e ambiente, la Terra secondo Sala in mostra allo Spazio Farioli di Busto

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BUSTO ARSIZIO – Una riflessione sul rapporto fra uomo e ambiente, in cui la Terra viene vista come un’estensione del corpo. È questo il messaggio di “alTERRAzioni”, personale di Alex Sala a Busto Arsizio: l’esposizione sarà inaugurata allo Spazio Arte Carlo Farioli sabato 30 novembre alle 18.

I confini in cui la Natura è stata esiliata

Le opere di “alTERRAzioni” raccontano una metafora, un concetto con cui Sala costruisce lo sguardo del pubblico e invita al pensiero. L’artista riflette infatti sul rapporto fra uomo e ambiente analizzandone l’intima relazione e considerando la Terra un’estensione del corpo umano, laddove il legame primitivo e simbolico con lei dà luogo a forme di ritualità e trasformazioni. Le mappe stradali di Milano, gli elementi del paesaggio quali cielo e vegetazione, le materie artificiali come cemento e agglomerati di asfalto sono decostruiti e forniscono un repertorio di segni che raccontano la società contemporanea, marcando quei confini in cui la Natura è stata esiliata.

Si azzera tutto per ripartire

L’arte di Sala avanza sempre di più un ruolo sociale attivo, spinto dalla volontà di impegnarsi, denunciare, mostrare e far ragionare su temi attuali. Nei suoi pellegrinaggi l’artista percorre itinerari naturali e artificiali, raccoglie e assembla materiali incontrati lungo il suo cammino, realizza composizioni che nascono da piccoli elementi e dettagli. L’ambiente naturale assurge a eremo, a deserto, in cui si annullano i limiti e si ricerca il silenzio per riscoprire la libertà interiore. Il mondo di Alex Sala è un universo in cui gli stili di vita, votati al consumo di beni preziosi e naturali, hanno allontanato da una libera evoluzione. Un declino disumano che diventa per l’artista un rito di passaggio: si azzera tutto per ripartire, si elimina la propria identità per ricostruirla.

Due appuntamenti con l’artista

La mostra, aperta dal giovedì al sabato dalle 16.30 alle 19, alla domenica invece dalle 10.30 alle 12 e dalle 16.30 alle 19, proseguirà fino a sabato 14 dicembre e costituisce la terza parte di “Io qui ci vivo ma non ci esisto”. Progetto espositivo e curatoriale ideato dall’artista insieme alla curatrice Sonia Catena, è iniziato con la mostra “Utopie abolite” allestita a Carnago nella chiesa di San Rocco, ed è proseguito con “Art is a prison” a Palazzo Arese Borromeo di Cesano Maderno, rispettivamente nei mesi di giugno e ottobre. In occasione dell’evento sono previsti due appuntamenti al sabato con l’artista: “solidVACUUM”, il 7 dicembre alle 17.30 con l’intervento di Lorenzo Guzzini a cura di Lara Scandroglio, mentre il 14 dicembre alle 16.30 si terrà invece “humusSAPIENS”, performance di Irene Cornacchia e Alex Sala.

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