Ambulanti di Busto in marcia su Varese: «Sei mesi di tregua e di aiuti per ripartire»

BUSTO ARSIZIO – «Riaprire, sì. Ma anche un paracadute per ripartire. Siamo a terra e ci servono sei mesi di tregua fiscale e di aiuti concreti per rimetterci in sesto. Altrimenti chiudiamo tutti». A parlare sono gli ambulanti di Busto Arsizio, che domani mattina, 9 aprile, si raduneranno alle 8.30 in piazza del mercato a Busto per partire con una “macchinata” verso Varese, dove in piazza Monte Grappa alle 9 è in programma la manifestazione promossa da Confcommercio. «Siamo uniti, determinati e compatti, con tutte le altre categorie di commercianti. Speriamo che ci sia tanta gente, pacifica, per far sentire il nostro urlo. Non saremo in piazza per lamentarci o lottare, ma per fare proposte da portare al tavolo del governo e della Regione».

Gioco di squadra

È proprio il commercio ambulante ad aver trainato l’organizzazione di questa manifestazione. «Ma è tutto il mondo del commercio che sta morendo – la voce degli ambulanti di Busto – noi come i bar e i ristoranti, ma anche gli artigiani e i negozi che sono chiusi per la zona rossa. Finalmente non sono i singoli settori a manifestare, ma un vero gioco di squadra che nasce dal basso e che tocca tutto il mondo del commercio senza distinzioni. Siamo stati i più colpiti dalle restrizioni e stiamo arrivando tutti a raschiare il fondo del barile. Ora dobbiamo essere uniti per ottenere veri aiuti e sostegni per ripartire».

Un “paracadute” per ripartire

Perché il timore degli ambulanti, condiviso con altri colleghi commercianti, è che con la ripresa dopo la pandemia, saranno nuovamente lasciati alla mercé della concorrenza e delle tasse. «I problemi di oggi nascono da prima del Covid – spiegano gli ambulanti di Busto – riaprire domani mattina non serve a niente se non ci sono misure di sostegno. Chiediamo alle associazioni di proporre questi punti per capire se possiamo riaprire. Se no chiudiamo tutti». I commercianti dei mercati chiedono innanzitutto «sei mesi di tregua fiscale e di aiuti concreti» per poter «tornare in carreggiata dopo un anno di sacrifici – l’appello – ci serve un “paracadute” per ripartire: basta confrontare i fatturati del 2019 con quelli del 2020 e del 2021 per capire quanto abbiamo perso con i vari lockdown e di quanti indennizzi abbiamo bisogno per riprenderci. Abbiamo pagato tutto fino ad ora e crediamo di meritarci l’attenzione dello Stato, perlomeno quanto ne ha data ad Alitalia ad esempio o ai tanti che hanno ricevuto i 600 euro grazie alla sola iscrizione all’INPS, anche se non hanno mai pagato i contributi».

Il pacchetto di proposte

La piattaforma delle rivendicazioni che partirà da Busto Arsizio e dalla provincia di Varese è chiara. Un pacchetto di proposte concrete, studiate con i responsabili di categoria: dal semestre bianco post-pandemia, con la sospensione di versamenti e contributi previdenziali alla ripartenza dopo le restrizioni, al blocco della tassazione per gli anni di sacrifici del 2020 e 2021. E ancora, agevolazioni per la ripartenza, come l’azzeramento delle tasse e delle accise sul gasolio e sulle bollette luce e gas, il ricalcolo o l’abbattimento della Tari, l’utilizzo delle risorse del cashback e della lotteria degli scontrini per finanziare gli aiuti al commercio.

Mercato dimezzato, ambulanti in rivolta: «Chiusi solo noi. E nessuno ci difende»

busto arsizio ambulanti commercio – MALPENSA24