Mercato dimezzato, ambulanti in rivolta: «Chiusi solo noi. E nessuno ci difende»

BUSTO ARSIZIO – Al mercato di piazza dei Bersaglieri esplode la rivolta degli ambulanti. Quelli che oggi, sabato 29 febbraio, hanno dovuto lasciare a casa i loro camion, per rispettare l’ordinanza che consente solo ai banchi alimentari di lavorare nei mercati il sabato e la domenica. E che hanno deciso di essere presenti lo stesso nel piazzale semivuoto per urlare tutta la loro rabbia nei confronti delle istituzioni che li avrebbero abbandonati: «Noi vogliamo solo lavorare. Come fanno tutti» sottolinea il vice-fiduciario Giorgio Landoni.

Ambulanti in rivolta

Questa mattina nel piazzale del mercato di Busto c’erano solo circa 25 banchi sui 150, quelli degli alimentaristi “salvati” dalla scure dell’ordinanza. «Vengo qui a fare la spesa ogni sabato. Ma oggi è una delusione, una tristezza» ammette una cliente. Altri chiedono perché i banchi non alimentari sono assenti. «Ci chiamano, ci mandano messaggi – fa notare un’ambulante – questa chiusura non è stata comunicata e spiegata in modo chiaro». Sulle chat degli ambulanti girano anche i video degli ipermercati e dei magazzini dei grandi marchi dell’abbigliamento e dei casalinghi, regolarmente aperti, e gli ambulanti s’incazzano ancora di più. «Qualcuno ci deve spiegare perché tutti gli iper e i grandi magazzini possono lavorare e noi no, perché i negozi sono aperti e noi no. Siamo all’aria aperta, e purtroppo nei mercati non abbiamo più l’afflusso di gente di una volta. I bar giustamente si sono lamentati e sono stati riaperti trovando una soluzione, a noi non ci pensa nessuno. Ci chiediamo perché».

«Fateci lavorare»

Un mercato più che dimezzato che danneggia anche i pochi ambulanti che sono al lavoro: «I nostri clienti non trovano i banchi e se ne vanno a fare la spesa all’ipermercato dove tengono aperto tutto, e non solo le corsie degli alimentari» protestano gli ambulanti di Busto (e non solo). C’è anche chi critica le prese di posizione delle associazioni di categoria che hanno chiesto sconti sulla Tosap e sulla Tari come compensazione per gli ambulanti non alimentari: «Non ci interessa che ci restituiscano le briciole, noi vogliamo solo lavorare. I danni che abbiamo sono incalcolabili». Anche perché nella maggiorparte dei casi sul territorio i mercati sono stati sospesi dalle amministrazioni comunali anche durante la settimana, come ad esempio a Saronno, Tradate e Magenta, mentre in altre situazioni, come a Cislago e a Ferno, il dialogo con l’amministrazione ha permesso agli ambulanti di posizionare regolarmente i loro mezzi.

«Pronti ad accendere i camion»

Alle istituzioni si chiede attenzione. E una correzione dell’ordinanza che decreterà nuove restrizioni anche per la prossima settimana, da lunedì 2 marzo. «Se andiamo avanti così dovremo chiudere – la preoccupazione che serpeggia tra gli ambulanti – ci diano risposte concrete, invece di imbavagliare il nostro referente Max Rogora. Se entro lunedì non ci daranno qualche soluzione per evitare un’altra settimana senza lavoro, siamo pronti ad accendere i camion e a farci sentire. Perché se chiudono i mercati, noi non lavoriamo».

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