Ancora 1200 casi in provincia di Varese. Sale il rapporto positivi-test, non i ricoveri

MILANOVarese continua ad essere tra le province maggiormente sotto pressione nel report del contagio di Regione Lombardia. Altri 1.238 casi positivi rilevati nelle ultime 24 ore, solo in provincia di Milano ce ne sono stati di più (3.695, di cui 1.553 a Milano città), con Monza e Brianza (1.195) altrettanto sotto osservazione. Ma le regioni chiedono una stretta generale ai provvedimenti nazionali, piuttosto che l’istituzione di “zone rosse” sui territori più colpiti. I nuovi contagiati in Lombardia sono 8.607, un dato inferiore a quelli degli ultimi due giorni (sempre sopra quota 8.900), ma emerso a fronte di un numero decisamente inferiore di tamponi processati, 39.658 contro i più di 46mila di ieri e dell’altroieri.

Il riepilogo dei numeri

Numeri che fanno salire al 21,7% in Lombardia la percentuale di positivi al Covid rispetto ai tamponi, rispetto al 19% di ieri, quando si erano registrati 8.919 nuovi casi con 46.781 tamponi effettuati.  Lo stesso rapporto è in crescita anche a livello nazionale, dove supera il 16%. Sono 29.907 nuovi casi di Coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, in calo dai 31mila di ieri, con 208 morti (ieri erano stati 287). In calo anche il numero di tamponi effettuati: 183.457, contro i quasi 216mila di ieri. Anche in Lombardia scendono i decessi: 54, mentre ieri erano stati 73.

Negli ospedali

Se da una parte si riscontra una continua crescita del contagio, i dati delle ospedalizzazioni sono invece complessivamente in diminuzione nelle ultime 24 ore. Dai 357 di ieri ai 239 di oggi, 1 novembre. I ricoveri nei reparti di terapia intensiva sono stati 26, più dei 22 di ieri, con il totale che sale a 418, mentre invece quelli negli altri reparti Covid sono stati 213, meno dei 335 che erano stati registrati ieri. In tutto i pazienti ricoverati non in terapia intensiva salgono a 4.246. Ma il dato delle guarigioni e dimissioni è in netto calo: sono state 489, a fronte delle 2.064 di ieri.

Fontana: «Misure uniformi a livello nazionale»

«La diffusione del virus è uniforme in tutto il Paese. Le differenze riguardano l’ampiezza del tracciamento che varia da regione a regione – così il governatore della Lombardia Attilio Fontana a proposito del confronto tra governo ed enti locali sulle nuove misure di contenimento del Covid – è evidente che, una volta verificato l’impatto delle misure già adottate sulle curve del contagio, ulteriori azioni di contrasto al virus dovranno a loro volta essere uniformi. Una serie di interventi territorio per territorio, polverizzati e non omogenei, sarebbero probabilmente inefficaci e anche incomprensibili ai cittadini, che già oggi sono disorientati. Le istituzioni, a partire dal governo, devono dare segnali coerenti, forti e credibili. Le Regioni sono, come sempre, pronte a collaborare».

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