Antonelli al Sociale polemizza con Cassani e annuncia: «Devo aumentare le tasse»

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BUSTO ARSIZIO – Le tante cose realizzate, i progetti (non pochi) ancora da concretizzare e anche quelli che avrebbe voluto fare. Ma che, per colpa di burocrazia e lungaggini, sono tutt’ora sulla carta. Emanuele Antonelli è stato di parola: si è messo a nudo. Il sindaco aveva antonelli cassani tassepromesso che, sul palco del Sociale insieme a tutta la giunta per tracciare il bilancio di metà mandato, avrebbe parlato del bello, ma anche di ciò che è ancora” brutto”. Aveva anche anticipato che ci sarebbe stata qualche sorpresa. E in effetti, ieri sera, venerdì 18 gennnaio, non è mancata: «Purtroppo sarò costretto a chiedere ai cittadini un piccolo sacrificio». In altre parole ad aumentare le tasse. Incremento non quantificato, però annunciato.

Non sono nemmeno mancate le punzecchiature rivolte al sindaco Andrea Cassani sull’accoglienza bustocca degli stranieri: «Lui è contento che Gallarate non è più terra promessa degli stranieri? Ma quelli che vengono a Busto sono qui per lavorare, far crescere la città e sono un valore aggiunto. Non sono mica clandestini»; e al collega di Varese Davide Galimberti, che si ritrova una macchina amministrativa “molto appesantita”, «con il doppio dei dipendenti pubblici rispetto a Busto, nonostante questa sia più grande e popolosa».
Ma andiamo con ordine.

Interviste video e live

Sono saliti sul palco a uno a uno gli assessori della giunta Antonelli. Anticipati da video interviste realizzate dall’Icma e nelle quali ognuno, partendo da tre parole significative, ha fatto un sunto del lavoro amministrativo svolto fin qui. La serata si è aperta con il piatto forte: il Piano delle Nord e con una serie di rendering che hanno dato l’idea di come quella parte di città verrà stravolta (in meglio) per sanare una ferita degradata da oltre un quarto di secolo. Tante le cose dette dagli assessori, molte delle quali avrebbero meritato un maggior approfondimento per il peso specifico e concreto che hanno o avranno sulla città e sulla vita delle gente. Però il senso della mole di lavoro portata avanti è emerso.

Da intruso a valore aggiunto

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Due le assenze. Che sarebbero anche passate inosservate. Il sindaco però ha voluto comunque dedicare attenzione. «Vorrei ricordare – ha detto il primo cittadino – il lavoro fatto da due ex assessori che avrei voluto qui con me. Ma mentre Stefano Ferrario aveva un impegno inderogabile, Alberto Riva ha scelto di non venire poiché si è detto insoddisfatto del nostro lavoro». Chi invece sul palco ci è si è di fatto trovato è Valerio Mariani, consigliere di minoranza del Pd, eletto presidente del consiglio alla prima seduta del mandato. «Diciamo che la maggioranza si è divertita quella sera – ha detto Mariani riferendosi al tribolato consiglio di inizio legislatura – la politica ha giocato un brutto scherzo a chi ha vinto le elezioni. Ma credo anche che questa anomalia sia da un lato un valore aggiunto e dall’altro la dimostrazione che Busto sta crescendo rispetto a logiche ormai vecchie».

La parola al sindaco

Niente video per il primo cittadino. Antonelli ha deciso di andare a braccio. Una ventina di minuti per lui. Durante i quali ha fatto il giro della città. E toccato tutti i punti di Busto in cui si è aperto o chiuso un cantiere. Dai parcheggi che hanno portato 1500 posti auto in più, la maggior parte gratuiti e per i pendolari, alla piazza Vittorio Emanuele II, al nuovo ingresso del cimitero di Borsano, passando in via per Lonate, «per la quale sono stato contestato un anno. Sono sicuro però che quando sarà ultimata tutti saranno contenti. Anche chi ha criticato». Senza dimenticare la rotatoria di viale Duca d’Aosta, la caserma dei carabinieri, «ora di proprietà del Comune e che entro giugno sarà consegnata all’Arma» e gli interventi nelle scuole per migliorare sicurezza e vivibilità.

Calcoli e calcolatrici

Antonelli poi, in tutta serenità e trasparenza ha tirato fuori i conti di Palazzo Gilardoni spiegando come i 75 milioni di euro di spesa corrente vengono ripartiti sui vari assessorati: «18 milioni per il personale, 10 milioni per lo smaltimento rifiuti, 8 milioni per le scuole, 8 milioni e mezzo per i servizi sociali, 560 mila euro a testa per sport e cultura e 360 mila euro per il marketing». Settore gestito da Paola Magugliani, come anche l’Attrazione risorse «che – ha sottolineato Antonelli – quest’anno ha portato nelle casse del Comune 10 milioni di euro con i bandi. Migliorando nettamente le performance del settore rispetto al passato».

Mostri ed ecomostri

«La burocrazia è il mostro invincibile per chi amministra – ha detto Antonelli nell’introdurre ciò che ancora l’amministrazione non è riuscita a fare – Prendiamo il palaginnastica. Avevo promesso che sarei riuscito a farlo entro quest’anno. Invece, se tutto andrà bene, entro il 2019  faremo partire i lavori». E sempre restando in zona Beata Giuliana: «Riqualificheremo anche l’ecomostro dell’ex palaghiaccio. Lì c’è un privato interessato a intervenire, ma qualora l’opportunità dovesse sfumare ci penserà il Comune».

Il lavoro per i prossimi due anni e mezzo non mancherà. C’è l’illuminazione pubblica da rifare, «perché ora non abbiamo nemmeno più le lampade per sostituire quelle bruciate in quanto così vecchie che non si trovano più sul mercato»; il parcheggio del tribunale da costruire, così come il nuovo ufficio anagrafe nell’ex comando della polizia locale. Senza dimenticare il Borri: «A breve partiranno i lavori per completare la riqualificazione esterna. Poi speriamo che si faccia avanti un investitore privato».

Sala tiepida

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Di gente al Sociale ieri sera ce n’era. Ma il sold out è un’altra cosa. Tanti addetti ai lavori, ma anche semplici cittadini. Che non hanno parlato, hanno ascoltato e, solo a volte, applaudito. Spesso timidamente. Diciamo che più che le opere fatte, anche se importanti e molte delle quali attese da anni, a scaldare la sala è stato il video finale prima dei titoli di coda: un backstage delle “papere” (tagliate) degli assessori davanti alla videocamera. L’unico commento, una volta accese le luci in sala, è stato di un caustico Massimo Brugnone (Pd): «La serata in sintesi? L’ha chiusa l’assessore ai Lavori pubblici. Assente il sindaco».

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