Busto, l’ex assessore Riva: «Sindaco grazie dell’invito, ma al tuo show non ci sarò»

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BUSTO ARSIZIO – «Se il sindaco Antonelli mi avesse voluto insieme a lui sul palco del Sociale venerdì 18 gennaio, avrebbe dovuto rinnovarmi la fiducia. Poteva farlo. Ne aveva il potere. Invece ha fatto altre scelte. Per questo lo ringrazio dell’invito e gli rinnovo la mia stima personale al di fuori della politica. Ma, per coerenza, devo declinare l’invito». L’ex assessore ai Lavori pubblici Alberto Riva, che è stato invitato dal sindaco a essere presente sul palco nella serata di presentazione del bilancio di metà mandato dice «no grazie». E non si limita solo a far sapere che non ci sarà.

Riva, il sindaco vorrebbe ci fosse anche lei sul palco del Sociale, poiché, dice, «finché è stato assessore ha lavorato per la città». Ci sarà?
«Personalmente l’invito mi ha fatto piacere. Politicamente però non ha senso che io sia sul palco del Sociale. Del resto lui dice di avere assessori da 10 e lode. Io, visto che non mi è stata rinnovata la fiducia, sarei fuori luogo».

Insomma le ferite lasciate dal rimpasto sono ancora aperte?
«Non posso negare l’amarezza che mi ha lasciato la decisione del sindaco di non rinnovarmi la fiducia quando io ho consegnato nelle sue mani le deleghe. Ricordo solo che io non mi ero dimesso. Ma il punto non è questo, sia chiaro».

E qual è allora?
«Che non condivido il senso della serata. Sento dire che sindaco e giunta diranno tutto quello che hanno fatto in questa prima parte di mandato. La realtà è invece un’altra. Ovvero che di cose nuove ce ne sono ben poche. Le grandi opere sbandierate sono tutti progetti o interventi iniziati dalla giunta precedente. Alla quale non si riconosce alcun merito. Neppure quello di avere creato le condizioni per le quali l’amministrazione Antonelli può ora raccogliere i frutti».

Girando la città però è evidente che i cantieri non mancano. Perché è così critico?
«Non sono critico. Sono realista. Le uniche due progettualità di cui questa giunta può, fino a ora, fregiarsi sono la pista ciclopedonale di viale Trentino e i lavori in via per Lonate. Opere che ho avviato da assessore e seguito finché ho ricoperto quel ruolo. E sull’intervento di via per Lonate aggiungo che, se mi avessero dato la possibilità di continuare il mandato, certi errori di realizzazione si sarebbero potuti anche evitare».

Insistiamo. Ora Busto, piaccia o non piaccia, può contare su una nuova piazza, rimasta impacchettata per anni. Al di là dei giochi d’acqua che a oggi non si sono ancora visti in azione, qualche merito va dato. Non le pare?
«Dei famosi giochi d’acqua di piazza Vittorio Emanuele non so nulla. Quando hanno fatto i lavori non ero già più assessore. Quindi non sarebbe corretto parlarne. Posso però prendere atto che la piazza è solo una delle tre opere che fanno parte della famosa convenzione con Soceba. Le altre mi sembrano ferme».

Quanto pesa, sulla sua decisione di non accettare l’invito, l’aver aderito a Insieme e futuro?
«Meno di quanto tutti possano pensare. Questo modo di condividere le scelte amministrative con i cittadini non mi appartiene. Ho sentito che dopo la serata del Sociale sindaco e assessori   andranno a Sant’Anna per sapere cosa vuole la gente. Io penso invece che un amministratore ha il dovere di fare scelte e decidere. Dico questo perché proprio su quel quartiere ho una mia preoccupazione legata al sottopasso. Un’idea del tracciato di quest’opera esiste già. Io e il sindaco a inizio mandato l’abbiamo messa a punto. Si tratta di una dorsale che dal parcheggio dell’Hupac va a intercettare la rotonda di via per Cassano. Un tracciato utile anche nell’ottica del futuro ospedale. Speriamo non venga cambiata sulla spinta di ciò che emergerà da quell’incontro. Vorrebbe dire non assumersi la responsabilità di decidere».

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