Contro il Covid il sindaco di Busto annulla gli impegni. “Ma non vieto nulla”

busto antonelli covid giunta

BUSTO ARSIZIO – Chiudere, sospendere tutto o, al contrario, lasciare che ciascuno si comporti come meglio ritiene? Un dilemma anche per il sindaco di Busto Arsizio e presidente della Provincia, Emanuele Antonelli, che, in funzione alle misure per arginare il Covid, decide di decidere per sé stesso. L’ha dichiarato a Varese News in una intervista a firma di Orlando Mastrillo che, in scia ai provvedimenti presi dal primo cittadino di Varese Davide Galimberti, chiedeva conto delle intenzioni a riguardo di Antonelli. Galimberti, come si sa, ha fatto appello ad associazioni e enti varesini affinché fermino ogni attività pubblica. Di più, Palazzo Estense non concederà né autorizzazioni né spazi per manifestazioni che prevedano la partecipazione di più persone. E nessuno della sua giunta, a partire da lui, prenderà parte a eventi di sorta. A Varese prevenzione a tutto campo per contribuire a ridurre i contagi da coronavirus in forte, preoccupante rimonta.

E a Busto? In attesa delle decisioni della Regione, il primo cittadino bustocco sceglie di annullare tutti i suoi impegni. Spiega: “Da sindaco e presidente della Provincia sono a rischio. Se mi ammalo io si ferma tutta la macchina amministrativa”. Vero, ma quali le regole comportamentali per l’intera città? Ecco la dichiarazione rilasciata a Mastrillo: “ Sconsiglio fortemente iniziative in cui sono previste numerose presenze, anche se con mascherina e distanziamento, ma non voglio vietare nulla , almeno fino a quando non arriveranno le disposizioni di Regione Lombardia. In base a quelle mi muoverò di conseguenza». Doveroso ricordare che per il fine settimana, in città, sono programmate diverse iniziative.

Poi, dopo il riferimento alla recrudescenza dell’epidemia e alla saturazione degli ospedali, Antonelli osserva che sarebbe un problema se, ammalandosi, non potesse rimanere alla guida di Comune e Provincia “in un momento così delicato”. E gli altri? Liberi di comportarsi come meglio credono. Benchè da Palazzo sottolineino che sarebbe stato quanto meno opportuno e più corretto coinvolgere nelle decisioni anche la giunta, dentro la quale i pareri in proposito sarebbero discordanti o, quanto meno, il confronto avrebbe consentito di agire con cognizione di causa collettiva.

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