Approvato il nuovo piano urbano del traffico di Busto. Dopo dieci anni di attesa

BUSTO ARSIZIO – Più rotatorie al posto dei semafori, più attraversamenti pedonali rialzati e più piste ciclabili: il nuovo piano urbano del traffico è pronto a ridisegnare la viabilità in città. Il documento è stato approvato in via definitiva mercoledì sera in consiglio comunale: a dieci anni di distanza dal precedente documento, che era stato varato ai tempi dell’assessore Luciano Lista, Busto ha un nuovo strumento per la pianificazione della viabilità. «È un piano complesso – lo ha definito l’assessore alla partita Massimo Rogora – che serve per migliorare il sistema viabilistico e la qualità della vita in città. L’auspicio è che per la prossima revisione passino al massimo 2-3 anni».

Le osservazioni

In consiglio comunale sono state discusse le osservazioni al PUT, 18 in tutto, alcune delle quali accolte, interamente (quattro) o solo parzialmente (otto). Di quelle bocciate del tutto (sei) la maggiorparte sono state giudicate “non accoglibili” semplicemente perché entravano troppo nel dettaglio di scelte che non sono di competenza di uno strumento di pianificazione. «Stiamo prendendo spunto dalle osservazioni, tutte molto pertinenti e ringrazio consiglieri e cittadini per averle presentate – ha assicurato l’assessore Rogora – ma a tutti chiedo di essere lungimiranti, occorre fare un passo dopo l’altro per ottenere quello che vogliamo». Vale a dire «una città più vivibile e a misura d’uomo». E in quest’ottica il PUT dà delle indicazioni chiare: rotatorie al posto dei semafori, allargamento della ZTL, zone 30 e spazi per la mobilità dolce, predilezione per i parcheggi a sbarre e “off street” piuttosto che per quelli a bordo strada.

Il caso delle ciclabili

Ma il riferimento dell’assessore è anche al tema delle piste ciclabili, preferibili alle ciclopedonali in cui c’è promiscuità tra pedoni e ciclisti, sollevato in particolare da Busto al Centro. «In alcune vie le ciclabili non si possono far passare, perché togliere tutta una fila di posteggi non si può – spiega Rogora – in questi casi serve buon senso. Dove non si può arrivare con una ciclabile vera e propria, a volte è meglio una ciclopedonale, come si voleva fare in viale Pirandello-Alfieri, con la ciclabile e la corsia pedonale sul marciapiede. Se l’alternativa è non far niente, io spero con tutto il cuore che non succedano altri incidenti, perché poi me li sentirei addosso».

Le indicazioni

Tra i suggerimenti portati nel corso del dibattito in consiglio, il presidente dell’assemblea Valerio Mariani ha posto l’accento sulla necessità di «incentivare, anche con apposita segnaletica, il flusso dei mezzi pesanti del Terminal merci di Sacconago sulla direttrice sud-ovest verso Magnago e Vanzaghello piuttosto che sulla direttrice nord», mentre da Gianluca Castiglioni (BaC) è arrivato l’invito ad «allinearsi al resto dell’Europa» sul tema dei dossi, che a Busto «sono troppo alti. Io stesso da buon motociclista ho rischiato più di una volta di cadere in terra».

Busto, il piano del traffico disegna la città delle rotonde. Altre 5 sul viale della Gloria

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