L’AQUILOTTO DELLA VALLE DEL SEVESO: “La Roma non è ancora una squadra: avremmo potuto vincere 5-3”

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Teodor Nasi 

Non ho visto il derby. Ero in aeroporto a Cagliari e Radiosei non è il top in streaming. La Rai è irritante. Quindi ho chiesto al Collega fraterno Francesco Vannicelli, che possiamo definire il Ghepardo della Tribuna Tevere, di scrivere per me quello che ha visto. E ovviamente sottoscrivo ogni parola. È stato un derby emozionante. Combattuto sino alla fine. Ma oltre ai 22 in campo ci sono stati altri due grandi protagonisti: il palo e la traversa Poteva finire 5 a 3 per la Lazio, se i pali non avessero fermato i tiri di Zaniolo, di Leiva, di Immobile, e la traversa di Parolo. Poteva finire più semplicemente tre a uno per la Lazio, se Ciro Immobile nel primo tempo e Joaquim Correa nel secondo tempo non si fossero divorati altrettanti goal praticamente a porta vuota. Complice il palo nel primo caso, e l’istinto del portiere Lopez nel secondo caso. Lo stesso non si può dire per la Roma, che a parte le due bordate di Zaniolo sul palo, no ha fatto molto di più. 90 e più minuti mozzafiato …. Con il cuore sempre a mille. Come sempre nel derby della Capitale. Lazio meglio organizzata in campo. È ormai una squadra rodata, e gli inserimenti di Lazzeri a destra, e di Jony a sinistra (che ha rilevato uno stanchissimo Lulic) hanno fatto veramente la differenza, e promettono una grande stagione per i biancazzurri. Roma ancora con la testa un po’ per aria. Fatte salve le indubbie potenzialità di Zdeko, di Zaniolo, di Kolarov e di pochi altri (Florenzi, l’ultima bandiera giallorossa rimasta, decisamente sotto tono), la squadra è ancora lontana dall’essere squadra, e passerà ancora del tempo prima di poter raggiungere una prima vittoria significativa, contro una grande squadra. Nella Lazio Louis Alberto e Sergjei Milinkovic Savic hanno confermato di essere in grande forma, la stessa che avevano nuovamente raggiunto alla fine dello scorso campionato. Anche Correa, ha confermato il piglio di attaccante vero: prende palla, corre, salta l’avversario, e semina il panico nella retroguardia avversaria. Ciro Immobile oggi ha marcato visita, ma il suo rendimento a Genova appena una settimana fa, lascia ben sperare. Certo, deve ritrovare il fiuto del gol, e quella necessaria concentrazione e determinazione che fece di lui nel campionato 2017/2018 il capocannoniere italiano indiscusso, raggiunto solo da Icardi nella sfortunatissima ultima giornata del 19 maggio 2018. Comunque un derby che ti lascia senza respiro per 90 minuti, che rende incerto il risultato finale sino al termine della gara, è un grande derby, e forse erano anni che non lo vedevamo. Entrambe le squadre sono uscite tra gli applausi. Applausi certamente meritate, anche se la Lazio, va detto, è uscita con l’amaro in bocca più della Roma. Ma c’è ancora la gara di ritorno. E entrambe le tifoserie la aspettano. Perché il derby a Roma è sempre un campionato nel campionato.

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