Aria irrespirabile a San Macario, giallo irrisolto. Da Arpa un’App per segnalare

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SAMARATE – Il giallo dell’aria irrespirabile nella zona della Cascina di Sopra di San Macario è ancora irrisolto, ma Comune e Arpa stanno lavorando per individuare da dove proviene quell’odore forte che provoca bruciore agli occhi e alla gola e che costringe gli abitanti del rione samaratese a chiudere le finestre nei mesi caldi. Lo si è scoperto al termine dell’incontro avvenuto ieri nella sede di ARPA di Varese, tra il sindaco di Samarate Enrico Puricelli, accompagnato dal responsabile dell’ufficio tecnico comunale Pierangelo Trognacara, e i vertici dell’agenzia regionale per l’ambiente, il presidente di ARPA Lombardia, il samaratese Stefano Cecchin, e il direttore del dipartimento di Varese e Como Adriano Cati.

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L’incontro 

Una «visita di cortesia», quella organizzata dall’amministrazione comunale di Samarate, che oltre alle presentazioni di rito ha permesso di entrare nel merito di una serie di questioni che toccano il territorio comunale. A partire da quella dell’aria irrespirabile alla Cascina di Sopra di San Macario. Un problema che si ripete già da qualche anno: «Nel periodo primaverile ed estivo, soprattutto nei periodi del fine settimana, tra giovedì/venerdì e domenica – spiega il sindaco Enrico Puricelli – ci sono pervenute diverse lamentele per la presenza di odori forti e acri, di ferro o di “officina”, che provocano lacrimazione e bruciore agli occhi e alla gola, tanto da costringere i cittadini di quella zona a tenere le finestre chiuse anche quando è caldo». Finora sopralluoghi e verifiche, fatti dalla Polizia locale di Samarate o anche dagli stessi tecnici di Arpa chiamati dal Comune, anche presso attività industriali del territorio, come le fonderie, hanno sempre avuto esito negativo, nel senso che non si è mai scoperto da dove potesse provenire questo strano odore.

La tecnologia aiuterà a risolvere il mistero?

«Ancora non si sa da cosa dipenda il problema» allarga le braccia il sindaco di Samarate. Da ARPA però potrebbe arrivare un aiuto importante, grazie alle nuove tecnologie, per provare a chiarire il busillis. Si tratta di una App per gli smartphone, che l’agenzia regionale per l’ambiente sta sviluppando e sta promuovendo tra le amministrazioni locali: «Come in una sorta di controllo di vicinato – spiega il sindaco Enrico Puricelli – l’applicazione permetterà alle “sentinelle” di ogni zona di segnalare direttamente ad ARPA la presenza di problematiche come quella dei cattivi odori, in modo tale da consentire un intervento rapido e immediato da parte dei tecnici per capire di cosa si possa trattare. Il Comune di Samarate intende aderire a questa iniziativa perché vogliamo andare fino in fondo alla questione e capire quale sia la fonte dei cattivi odori che tormentano gli abitanti di San Macario».

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