ARSAGO SEPRIO – C’è profumo d’autunno ad Arsago Seprio. Il paese si veste a festa e fissa un appuntamento con la tradizione: torna la sagra della Terza d’Utubar. Socialità, buon cibo, folklore e cerimonie. Dopo le difficoltà dell’emergenza sanitaria, le vie del centro sono pronte ad animarsi grazie a uno dei fine settimana più amati in assoluto. Data segnata in rosso nel calendario degli eventi arsaghesi: sabato 15 e domenica 16 è il momento della «manifestazione che affonda le proprie radici in tempi immemori», annuncia il presidente della Pro Loco, Stefano Avossa.
Un evento storico
Le prime testimonianze della sagra si possono trovare «in alcune immagini scattate negli anni Venti – prosegue il presidente dell’associazione che organizza eventi in paese – in cui gruppi di coscritti si preparano a vivere le emozioni di questo appuntamento». Col passare del tempo, la festa si è arricchita sempre più e, dagli anni Settanta, la Pro Loco si occupa della sua organizzazione. Per il 2022, il consiglio dell’associazione – «rinnovato nel mese di aprile scorso e composto da dodici volontari di gran spirito e buon lena» – sta organizzando una manifestazione «rinnovata e ampliata nell’assetto espositivo e nelle numerose iniziative che confluiscono nell’evento. Anche grazie alla collaborazione con le altre associazioni arsaghesi».
Le novità
Tante le novità: dallo street food alle esibizioni dei gruppi sportivi, dal Premio Brusela (prima edizione di competizione del tipico dolce arsaghese). E ancora: hobbisti, il mercatino dei sapori, stand di promozione sociale e culturale, artisti della provincia presenti nelle corti storiche del centro. Fino alle attrazioni per i più piccoli, truccabimbi, falconieri.
Musei aperti
Per l’occasione, resteranno aperti tutti i monumenti del paese. Come la pieve di San Vittore Martire e il civico museo archeologico, «con i suoi unici tesori romanici e longobardi». Rimangono invariati gli appuntamenti che da sempre hanno contraddistinto e reso unica la manifestazione. Su tutti, la processione della Madonna del Rosario la domenica pomeriggio e la cuccagna dei ragazzi. Tutto per «stare insieme, per vivere un momento unico, atteso per tutto l’anno e che accende i riflettori su un paese pieno di entusiasmo. Con la voglia di godere della comunità nelle strade e nelle piazze, lasciandosi alle spalle un periodo difficile e senza luce».