Arsago, Somma e Casorate devono restituire 130mila euro alla Regione

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SOMMA LOMBARDO – E’stata rigettata la richiesta di sospensiva inoltrata dall’avvocato dei Comuni di Somma Lombardo, Arsago Seprio, Casorate Sempione in merito al cofinanziamento regionale ottenuto con il Piano Sicurezza 2017, pari a 80mila euro spesi per incrementare la videosorveglianza e altri 50mila per rinnovare le dotazioni degli agenti. Ciò significa che i tre Comuni del comando unificato devono restituire entro tempi brevissimi i 130 mila euro che Regione Lombardia ha revocato lo scorso giugno. Se poi il Tar darà ragione al comando unificato di polizia locale, allora Regione restituirà quanto pretende ora. In caso contrario, i 130mila euro resteranno nelle casse di Palazzo Lombardia.

La vicenda

La Regione contesta ai tre Comuni altrettanti requisiti che hanno consentito loro di partecipare al bando e di ottenere il finanziamento, inseriti nella autocertificazione ritenuta non veritiera: diciotto agenti come numero minimo in organico, il servizio continuativo di dodici ore e la reperibilità h24. Sin dal primo istante, però, i tre sindaci (Stefano Bellaria di Somma, Claudio Montagnoli di Arsago e Dimitri Cassani di Casorate) si sono detti certi della regolarità della procedura adottata, tanto che hanno deciso di ricorrere al Tar. Tra le armi pronte a sferrare al tribunale amministrativo il fatto che quanto contestato loro comparirebbe anche nelle domande di altri comandi che hanno ottenuto il contributo e che si sarebbero addirittura piazzati in una posizione più alta in graduatoria. Ma nell’attesa della sentenza, i 130mila euro dovranno essere restituiti. Sarà il Comune di Somma a farlo in quanto ente capofila, versando la quota già accantonata per prudenza a bilancio non appena è scoppiato il caso.

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