Ascom Gallarate, crisi del lusso. Meno gioiellerie a causa di Internet

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GALLARATE – Sono 128 i gioiellieri e gli orefici iscritti alla Camera di Commercio di Varese: una realtà importante in una provincia considerata benestante e perciò disposta a spendere in preziosi, argenteria e orologi. Ma anche qui, nel Varesotto, il settore del lusso non è più quello di una volta: prima la crisi e poi la concorrenza dell’online hanno radicalmente cambiato il mercato. Lo dimostrano i numeri a livello nazionale forniti da Federpreziosi: in Italia operano oltre 14.600 gioiellerie che danno lavoro a quasi 37mila addetti. Rappresentano il 4,2% dei ricavi della distribuzione al dettaglio in Italia ed il 3,7% del valore aggiunto. In sette anni tuttavia, dal 2012 ad oggi il comparto ha perso quasi 1.000 imprese e oltre 3.000 addetti.

Il rapporto di fiducia con il cliente

Un’ecatombe alla quale ha contribuito, e non poco, l’avvento del commercio elettronico, che nel 2019 produrrà a livello nazionale ricavi superiori ai 30 miliardi di euro, contro gli 11 del 2012. Sono in prevalenza le gioiellerie delle regioni del Nord Italia a ritenere importante, per il buon andamento della propria attività economica, proporsi anche online. «Per noi commercianti tradizionali puntare sul web», spiega Luca Galanti (presidente Federpreziosi provincia di Varese), «significa costruirsi una sorta di “negozio parallelo”, che può aiutare ad assicurare il mantenimento del fatturato. Ma internet non potrà mai sostituire il negozio reale, il rapporto con il cliente che, soprattutto nel nostro settore, ha nella fiducia un ruolo fondamentale».

La disputa tra diamanti naturali e sintetici

In questo quadro si inserisce anche il mercato dei diamanti, ovvero le pietre più amate dalle donne ma anche dai gemmologi che, ormai da tempo, si dividono in due distinti schieramenti: i sostenitori del “naturale” e quello del “sintetico”. Una disputa all’interno della quale si inserisce Federpreziosi di Confcommercio che ha organizzato nella sede Ascom di Gallarate un incontro con Loredana Prosperi, responsabile del Laboratorio di analisi dell’Istituto Gemmologico Italiano, profonda conoscitrice delle dinamiche legate alla pietra più studiata.
L’incontro si inserisce nel percorso di formazione continua che Confcommercio vuole garantire ai propri associati (98 quelli aderenti a Confcommercio Uniascom Varese): «Il nostro ruolo è spiegare ai colleghi cosa accade attorno a noi. Quella sui diamanti è stata solo un tappa, ce ne saranno altre. Vogliamo fornire gli strumenti per andare avanti, per riuscire a stare sul mercato, per mantenere vive le nostre attività che sono e continueranno ad essere una garanzia assoluta di serietà e di qualità a disposizione dei clienti. In una gioielleria non capita di acquistare per 26mila euro un diamante che poi si rivela sintetico. L’online contribuisce sì ai fatturati, ma è anche questo».

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