«Astrusa, astratta, da rivedere». Brumana boccia la variante al Pgt di Legnano

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LEGNANO – Il Movimento dei Cittadini “straccia” la variante generale del Pgt-Piano di governo del territorio deliberata un mese fa dalla giunta di Legnano. Lo fa con un lungo comunicato diffuso nella serata di venerdì 26 agosto in cui, riprendendo il titolo adottato dalla giunta, invoca di andare “oltre” la delibera, dando spazio alle necessità concrete e aprendo un confronto che, di fatto, non c’è mai stato.

«Andare oltre? Sì, ma quel documento»

«Dopo un anno e senza alcun confronto né in consiglio comunale né con la cittadinanza – lamenta il capogruppo del Movimento, Franco Brumana – la giunta Radice ha deliberato le linee guida del nuovo Pgt con un documento intitolato “Oltre la città”. Contestualmente ha dichiarato l’immediata esecutività di questo atto di indirizzo, che è da ritenersi definitivo e vincolante e non una semplice proposta su cui avviare una discussione». Il tutto in barba al Tuel-Testo unico degli enti locali e allo statuto del Comune, che attribuiscono al consiglio comunale la competenza dei piani territoriali e urbanistici, come degli indirizzi politici, sociali ed economici.

«Al di là delle considerazioni giuridiche, sarebbe stato comunque doveroso, per ragioni di correttezza istituzionale e politica, investire della questione il Consiglio e aprire la discussione in città su questo tema di straordinaria importanza. Risulta invece la forte volontà di impedire qualsiasi confronto sugli indirizzi urbanistici per deciderli in modo definitivo con la delibera di giunta».

Tanti voli pindarici e nessuna concretezza

Il consigliere civico contesta quindi l’approccio «propagandistico» e «inadeguato» del sindaco Lorenzo Radice nell’esporre la sua teoria dell’urbanistica con «belle parole e generici buoni propositi, mentre nulla dice su ciò che dovrebbe essere rilevante e cioè sulle scelte concrete ed efficaci riguardanti questioni quali l’impianto urbanistico, la materialità degli edifici e degli spazi, le infrastrutture e i servizi. Le linee guida – incalza Brumana – espongono vaghe ed astratte teorie, esprimendole con frasi di ostica interpretazione e con inutili termini esoterici».

Un paio di esempi. Nel documento si legge che un indirizzo fondamentale del Pgt deve essere la “visione olistica” che consentirebbe “di ragionare sui luoghi ricercando strategie, eventi, esternalità positive, che bilancino l’ottimo sociale ed economico, anche in considerazione della scala su cui si ripercuote”. Si aggiunge poi che “la sovrapposizione tra la città di relazione e la città attrattiva costituisce un’intersezione tra livelli e dinamiche differenziate, che determina la necessità di costruire un piano capace di strutturare Legnano come una città policentrica multiscalare”. Frasi di difficile, se non impossibile interpretazione che il consigliere di minoranza liquida come «aberranti dal punto di vista della comunicazione e finalizzate a mettere in soggezione il lettore. Astruserie del tutto inappropriate al Pgt, che costituisce l’atto politico fondamentale per il buon governo della città e che dovrebbe essere redatto in modo chiaro e comprensibile per poter essere meglio applicato e per consentire un’effettiva partecipazione».

Eluse questioni fondamentali

Venendo ai contenuti del documento, «se è apprezzabile la valutazione del ruolo baricentrico della città nell’ambito di un territorio più vasto, viene liquidato nell’angusto spazio di una pagina un tema fondamentale come le opportunità che deve cogliere e che le derivano dalla posizione sulla direttrice ferroviaria Milano-Varese, in vicinanza con il polo dell’ex Expo e con l’aeroporto di Malpensa.

«Appena accennati e sommersi in elucubrazioni teoriche di poco conto sono altri contenuti di grande importanza quali la città policentrica, la riqualificazione con servizi adeguati delle periferie, l’ambiente, la mobilità, l’importanza del fiume, il corridoio dell’Olona, i parchi, la valorizzazione del paesaggio e del patrimonio storico e monumentale e la limitazione della separazione determinata dalla ferrovia, dall’autostrada, dall’Olona, dal Sempione e dalle principali arterie di collegamento con i comuni vicini».

Mancano piani e indicazioni richiesti per legge

Infine, il documento «nulla dice su altri punti fondamentali della programmazione urbanistica, a partire dallo sviluppo economico e sociale di Legnano, che purtroppo da molti anni attraversa una fase di declino economico e di perdita di posti di lavoro. Il destino della città sarà legato alle soluzioni riguardanti le grandi aree dismesse quali Tosi, Manifattura, Bernocchi, Pensotti, la caserma e l’ex ospedale. Il documento della giunta esprime solo banali auspici condivisibili da tutti, ma evita qualsiasi indicazione concreta. Le linee guida si disinteressano completamente del piano delle regole e del piano dei servizi, che sono parti integranti e decisive del Pgt. Manca qualsiasi indicazione sul quadro conoscitivo e sul quadro ricognitivo. Non sono indicati gli obiettivi di sviluppo, di miglioramento e di conservazione previsti dalla legge.

In definitiva «sarebbe opportuno che la giunta revochi la delibera, ma questa soluzione radicale sicuramente non verrà adottata. Allora la si mantenga pure, ma si apra un serio e approfondito dibattito e si manifesti la disponibilità a integrare il documento con la sintesi che potrà essere tratta da questo confronto».

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