Ats Insubria: «Chi ha 37.5° non entra a scuola». La febbre si misura a casa

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VARESE – «I bambini che hanno una temperatura superiore ai 37.5° o che provengono da aree a rischio non possono entrare a scuola e i genitori sono tenuti a misurare la febbre ogni mattina». Sono queste alcune delle indicazioni principali emerse dal nuovo Piano scuola 2020-2021, pubblicato da Ats Insubria.

Cancelli chiusi per chi ha 37.5°

Il documento fornisce tutte le indicazioni per la riapertura di scuole primarie, secondarie, nonché dell’infanzia. L’obiettivo è chiaro: prevenire eventuali contagi tra alunni, operatori della scuola, genitori e accompagnatori. Tra le misure maggiormente sottolineate c’è proprio il patto di corresponsabilità con le famiglie, che devono sempre misurare la febbre ai propri figli, anche se non servirà l’autocertificazione. Inoltre, i bambini non saranno ammessi in aula se provengono da paesi considerati a rischio.

Bambini con la febbre: isolati, ma non soli

Le scuole non saranno tenute a misurare la febbre agli alunni, ma tutto il personale, docente e non, dovrà sottoporsi alla verifica della temperatura prima di iniziare a lavorare. Il piano scuola, redatto in coerenza con le indicazioni dell’Istituto Superiore di Sanità, Miur e Ministero della Salute, delinea anche i comportamenti da adottare in caso un alunno manifestasse sintomi riconducibili al coronavirus.

«Qualunque alunno avesse una temperatura superiore ai 37.5° deve essere immediatamente portato in un locale isolato, dove non rimarrà mai solo, ma sarà affiancato da un membro del personale. Inoltre, se il bambino riesce a tollerarla e ha più di 6 anni, dovrà indossare la mascherina», si legge sul piano scuola. Che delinea descrive inoltre accuratamente le responsabilità dei diversi referenti Covid, secondo le specifiche competenze e profili professionali.

Puntiamo ad arginare la diffusione del virus

«Sarà un anno di sfide per tutti e noi avremo un ruolo attivo nel rapporto scuola-famiglia per facilitare la comprensione e l’attuazione delle norme di igiene», dicono da Ats Insubria. «Puntiamo ad arginare la diffusione del virus, intercettando precocemente i casi sospetti». Ecco perché, se un bambino ha avuto la febbre, avrà bisogno di una certificazione medica per tornare a scuola.

Infine, i responsabili del Piano evidenziano che «è stato istituito un canale di comunicazione privilegiato tra scuole e  Dipartimento di Igiene e Prevenzione Sanitaria dell’Agenzia per favorire uno scambio di informazioni utili per un’azione sinergica e tempestiva di sorveglianza».

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