Azione Varese e Coletto perdono i pezzi: con Mauro Gregori e La Civica è divorzio

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Da sinistra: Carlo Alberto Coletto e Mauro Gregori

VARESE – L’alleanza tra Azione e La Civica va in frantumi. Con il gruppo che fa riferimento a Mauro Gregori (incontestabilmente la parte più attiva in questa campagna elettorale) che saluta la compagnia. La notizia all’inizio è stato un semplice sussurro, fatto di interrogativi (“Ma cosa sta succedendo dentro Azione Varese?”); poi è diventata un’onda (“Tira aria di divorzio tra le due anime del gruppo”) e infine tsunami con la conferma dello stesso Mauro Gregori.

Decisione presa

«La decisione è presa: La Civica, intesa come gruppo, non intende più proseguire questo tipo percorso con Azione – afferma Mauro Gregori – Soprattutto per ragioni politiche, ma non solo». Gregori si ferma qui, «mi rendo conto che il momento è delicato. Non voglio alimentare polemiche, i civici che si riconoscono nel gruppo che ho fondato sono liberi di scegliere secondo la loro coscienza». E chi ha già seguito la propria coscienza (ma anche Mauro Gregori) sono Raffaella Dematté, l’altro pilastro de La Civica e fino a poche ore della campagna elettorale a sostegno di Carlo Alberto Coletto e Maria Rosa Sabella. Resta da capire cosa farà Arturo Bortoluzzi e gli altri civici, per i quali, in lista, erano stati riservati 8 posti.

Azione Varese sempre più isolata

Con l’uscita di Gregori e dei civici Azione Varese rischia di finire in un isolamento senza altra via d’uscita. Innanzitutto perché il vuoto lasciato da La Civica deve essere riempito, ovvero ora bisognerà trovare il modo di completare la lista. Senza contare che, senza civici, la corsa sarà davvero solitaria.

E così vengono a galla ora considerazioni fatte lontano dai microfoni, in tempi non sospetti, da alcuni aderenti ad Azione. I quali non riuscivano a spiegarsi il motivo di una corsa solitaria a Varese, rispetto ad altre realtà al voto in cui il partito ha aperto dialoghi e progetti di “coalizione”. Se questo isolamento abbia pesato tra le valutazioni fatte da Mauro Gregori non lo possiamo dire: «Ho preso questa scelta perché non si poteva più andare avanti – ribadisce – Per ora resto a guardare e sia chiaro che non farà scelte raffazzonate. Purtroppo i tempi per costruire sono ormai stretti».

La Torre civica

La torre civica su sfondo azzurro è diventato in queste settimane un simbolo riconoscibile e che porta subito al gruppo Gregori. Con l’addio dei civici resta da capire se il simbolo resterà o meno. E se resterà il rischio è quello che di sventolare un vessillo ormai vuoto di significato e anima.