Vittorio Storaro, lezione da Oscar al Baff. I premi ad “Ariaferma” e “Una femmina”

BUSTO ARSIZIOBen due premi Oscar, il direttore della fotografia Vittorio Storaro (“Apocalypse now”, “Reds” e “L’ultimo imperatore”) e l’artista degli effetti speciali Anthony LaMolinara (“Spider-man 2”), sono saliti ieri, sabato 9 aprile, sul palco del Teatro Sociale di Busto nella serata finale del Baff 2022. Alla cerimonia condotta da Steve Della Casa, direttore artistico della kermesse, e Liliana Fiorelli, attrice delle serie tv “I Medici” e “Noi”, che ha chiuso l’edizione del ventennale si sono distinti, per i riconoscimenti conquistati, i film “Ariaferma” e “Una femmina”.

Il cinema è un’arte comune

«Penso che il cinema sia un po’ come un’orchestra: mentre un direttore ha tanti solisti, un regista si trova a operare con tanti coautori. Viene infatti chiamato la decima musa perché si nutre delle altre, che sono altri contenitori»: queste le parole di Storaro dopo aver ricevuto, così come LaMolinara, il premio speciale del Baff. «Qualsiasi mestiere facciate, cercate di amare ciò che fate e cercate di crederci, perché se così farete avrete grandi chance di riuscire in quella cosa», è stata l’esortazione del tre volte premio Oscar, che ha sottolineato quanto sia importante che non ci sia distinzione tra il lavoro e ciò che si ama («guai se non vi divertite quando lavorate»). Ricordando che «il cinema è un’arte comune, non si cresce da soli ma insieme: se non ho un regista o uno scritto io non esisto. Non è una professione singola: senza l’approvazione del regista non posso vivere. Sono stato fortunato? Sì, ma ho saputo anche dire dei no». La linea è sempre stata cercare di fare ciò che avrebbe aiutato a comprendere di più le cose e trovare delle risposte: «Poi i premi si possono chiamare Oscar, Bafta o con altri nomi; ma è sempre un passo in avanti per la professione che volevamo fare».

Gabriele Tosi con Anthony LaMolinara, Steve Della Casa e Liliana Fiorelli

Il carcere come un personaggio

“Ariaferma” di Leonardo Di Costanzo si è aggiudicato i premi “Città di Busto Arsizio” e “Carlo Lizzani” per il miglior film e la migliore sceneggiatura, consegnati da Laura Rogora, presidente del consiglio comunale, e dal sindaco Emanuele Antonelli. Il film racconta come, in un vecchio carcere in via di chiusura, a causa di un disguido burocratico i suoi abitanti si trovino costretti a restare all’interno: si allentano così le regole di separazione tra detenuti e agenti di guardia e nascono nuove forme di relazione. «Ringrazio Toni Servillo e Silvio Orlando per essersi spesi per la mia opera: per come si rapportano al copione gli attori professionisti non è sempre facile che si trovino a lavorare con quelli non professionisti». Nella storia il carcere appare quasi come un personaggio vero e proprio: «È vero che i luoghi nei film possono avere questo ruolo e nel mio effettivamente lo ha. Però – ha riconosciuto Di Costanzo – io arrivo dai documentari e lì, quando ti trovi davanti qualcosa che ti piace, ti adatti: in “Ariaferma” il tutto sembra che sia stato pensato ma in realtà è stato “adattato”».

Da sinistra a destra: Emanuele Antonelli, Leonardo Di Costanzo, Steve Della Casa e Liliana Fiorelli

Il coraggio di ribellarsi e riscattarsi

Doppio premio, miglior attrice esordiente e miglior opera prima, anche per “Una femmina” di Francesco Costabile. Il regista Luca Lucini, autore della commedia “Io e mio fratello”, ha consegnato il riconoscimento a Lina Siciliano, che ha dichiarato: «Il ruolo di Rosa non è stato facile, ma avevo la responsabilità di far arrivare il messaggio del film – rivolto non solo alle donne calabresi – di emancipazione e di rispetto per se stessi. Un messaggio importante anche per contrastare le organizzazioni della criminalità: dove la donna si è ribellata è stata in grado di sfasciarle. La protagonista del film non decide dove nascere, ma chi essere e dove essere. Attraverso la fiducia in sè stessa trova il coraggio di ribellarsi e riscattarsi: un messaggio universale, per tutte e tutti».
«Da calabrese ho esordito con un film sanguigno», ha scherzato Costabile, premiato da Maurizio Tedesco. «Nato da un’idea di Edoardo De Angeli e Lirio Abbate, è tratto dal libro “Fimmine ribelli” ed è candidato al David di Donatello come migliore sceneggiatura non originale. Siamo felicissimi per ogni premio che riceviamo perché ci abbiamo messo anima a cuore, con tanti sacrifici, per poterlo realizzare».

Francesco Costabile e Lina Siciliano
baff oscar ariaferma femmina – MALPENSA24