Basket regionale: stallo alla messicana sulla ripartenza

Basket Campionati Regionali Lombardia

MILANO – Non sono emerse novità sulla ripartenza del basket regionale. La conference-call di questa mattina tra le società lombarde e il comitato regionale della Fip non ha prodotto novità di rilievo. Potremmo definirlo uno stallo alla messicana.

C Gold, C Silver, B femminile e giovanili d’Eccellenza nella lista del Coni

La Fip nazionale aveva chiesto ed ottenuto dal Coni di inserire le attività regionali di maggior spicco (C Gold, C Silver, B femminile e giovanili d’Eccellenza) insieme a quelle di interesse nazionale (A, A-2 e B) per consentire di girare la chiave nel quadro e accendere così i motori di buona parte della pallacanestro. Ma anche per contrastare (soprattutto a livello giovanile) l’attivismo della Uisp, che sta facendo incetta di adesioni.

La questione protocolli sanitari

La call di oggi, sabato 23, doveva essere in qualche modo decisiva per questa ripartenza. Invece tutto sarà rinviato di una settimana. E in un campionato (parliamo della C Gold) che ha già date strettissime ed incerte (decisione definitiva entro il 7 febbraio, partenza il 7 marzo, conclusione entro il 20 giugno, preparazione di almeno 3 settimane prima della palla a due) ogni giorno perso rischia di costituire una pietra d’inciampo per la messa in moto della macchina. L’attesa ora è per sapere quali protocolli sanitari dovranno essere adottati, anche se presumibilmente non potranno essere diversi da quelli già applicati da A-2 e B (ovvero un tampone settimanale per tutto il team-squadra). Entro qualche giorno la Fip detterà le regole d’ingaggio, le società dovranno dichiarare la loro disponibilità per la ripartenza e la stagione presumibilmente in qualche modo dovrebbe riprendere.

La posizione di Marco Tajana (Legnano Knights)

“Noi a novembre avevamo dichiarato la nostra contrarietà di far incominciare il campionato 2020/2021. Siamo rimasti da soli. Adesso la Fip ha deciso per la ripartenza. Benissimo. Legnano e poche altre società sono già rientrate in palestra ovviamente applicando tutte le disposizioni sanitarie del caso. La riunione di oggi è stata interlocutoria e quindi del tutto inutile. In questo momento c’è tutto per poter decidere in massima libertà. La questione dei protocolli sanitari che ancora non ci sono non è così determinante perché credo saranno quelli della A-2 o della B. Mi aspettavo dai colleghi che sin da oggi dichiarassero se hanno le condizioni per poter ripartire (budget, giocatori, palestre…). Così come mi aspettavo che il comitato regionale lombardo sollecitasse una decisione maggioritaria delle società da portare poi sui tavoli romani della Fip”.

Un campionato di 4 mesi: utile ma molto costoso.

Da parte della Federazione c’è la volontà di far ripartire la macchina. Da parte delle società c’è il giusto timore (peraltro tenuto sottopelle e raramente esplicitato) degli importanti costi da affrontare per disputare un campionato che durerà solo 4 mesi (giocatori, parametri, palestre e, variabile importante, gli scrupolosi protocolli sanitari). Il tutto senza pubblico e con molti sponsor in difficoltà. Cui prodest iniziare un campionato così? Noi ovviamente, da sportivi, facciamo il tifo per una ripartenza delle competizioni ufficiali, ma per le società rischia di tramutarsi in un bagno di sangue, senza alcun tipo di ritorno né diretto e né indiretto. Alla fine la Federazione probabilmente spingerà su una ripartenza e la maggior parte delle società si adeguerà.

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