Il monsignore alla messa per i giornalisti: «Grazie. Hanno raccontato la pandemia»

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VARESE – “I giornalisti sono rimasti al proprio posto. In questi mesi di pandemia hanno continuato a fare il proprio lavoro, a raccontare cosa stava accadendo. Per senso di responsabilità, per senso del dovere, per non interrompere quello che è un servizio di pubblica utilità come l’informazione e per amore nei confronti della loro professione». Questo uno passaggi dell’omelia che monsignor Giuseppe Vegezzi, vicario episcopale di Zona, ha pronunciato durante la messa in onore  di San Francesco di Sales, patrono di giornalisti, operatori della comunicazione e mondo dell’informazione, che è stata celebrata questa mattina nella basilica di San Vittore.

Liturgia che si è aperta con una riflessione da parte del prevosto don Luigi Panighetti, il quale ha salutato i giornalisti presenti e ha sottolineato «L’importanza che la chiesa attribuisce alla comunicazione, la quale deve aiutare a raggiungere verità e bellezza. Stiamo vivendo ancora un momento difficile e i giornalisti hanno la grande responsabilità di raccontare quello che accade nella realtà in cui viviamo».

Poi l’omelia, prima del ricordo, nome per nome, dei giornalisti della provincia di Varese defunti, durante la quale monsignor Vegezzi ha preso spunto e citati alcune frasi che Varese ha dedicato proprio al giornalismo e a chi lo pratica di professione, con un monito, sempre valido: «I giornalisti, oltre che raccontare, devono anche sempre vigiliare affinché la comunicazione sia un aiuto costruttivo a capire e non una manipolazione della realtà».

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