“Bene ma non benissimo”, un sorriso per reagire al bullismo

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BUSTO ARSIZIO – Si possono affrontare con un sorriso anche temi importanti come quello del bullismo. È ciò che succede in “Bene ma non benissimo”, proiettato al Cinema Manzoni per il Busto Arsizio Film Festival nella serata di ieri, mercoledì 3 aprile, giorno precedente alla sua uscita ufficiale nelle sale italiane. Il film, che vanta nel cast Gioele Dix e il rapper torinese Shade, segna il debutto alla regia di Francesco Mandelli, il “Nongiovane” creatore della serie de “I soliti idioti”.

Come non soccombere

«Sono temi importanti, che riguardano la vita di tutti noi», ha esordito Steve Della Casa, direttore artistico del Baff, presentando l’opera a una sala dove non c’erano troppi coetanei dei ragazzi protagonisti e prevaleva un pubblico più maturo. Alla visione erano presenti Gigi Farioli, assessore all’Educazione di Busto Arsizio, e Luca Chikovani, attore di “Lazzaro felice”. Degli interpreti di “Bene ma non benissimo” a salire sul palco del Manzoni sono stati Rosario Terranova e Gisella Donadoni.

«Nel film appaio con un cameo, quello della “temuta” professoressa di matematica. Stavo lavorando a un altro giallo ma quando ho ricevuto la proposta di partecipare ho detto “sì, per almeno per un paio di giorni fuggo”. Il tema che è stato affrontato è di scottante attualità, ho voluto esserci per la sua importanza. Tutti abbiamo sosato questo film dall’inizio: gli attori, giovanissimi, sono stati di una bravura assoluta. Sul set si è creata un’alchimia che credo traspaia. Il messaggio passa attraverso il padre di Candida che mostra alla figlia come non soccombere, le ha dato la sua forza e fiducia in se stessa», ha raccontato l’attrice.

Terranova, che ha impersonato Salvo, ha aggiunto: «È un’emozione molto forte essere qui stasera, perché il film esce domani. Parla dell’amore: quello sui banchi di scuola, quello che nasce tra padre e figlia e quello dell’amicizia. Penso che il film sia rivolto soprattutto a chi, con tante difficoltà, cerca di crescere un figlio in quest’epoca, che è quella dei telefonini. E in cui non c’è più dialogo con gli insegnanti, e tra figli e genitori».

Candida Morvillo (Francesca Giordano), adolescente paffutella e orfana di madre, è costretta a lasciare la Sicilia e a trasferirsi insieme al padre Salvo a Torino. In una nuova città e in una nuova scuola, a metà dell’anno scolastico, dovrà affrontare la difficile sfida dell’integrazione. Sebbene il fisico e l’origine meridionale la rendano un facile bersaglio, la sua forza, positività, e una battuta sempre pronta l’aiuteranno a reagire coinvolgendo Jacopo (Yan Schevchenko), amico ricco e introverso anch’esso vittima di bullismo. E incontrando lungo il percorso Shade, autore del brano da cui è stato tratto il titolo del film.

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