Aime, benefit flessibili e detassati per i dipendenti delle pmi

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VARESE – Facilitare l’accesso ai benefit, completamente detassati, dei premi di produzione. È il compito di Flexible Benefit, piattaforma nata dall’accordo tra lo Studio Colombo di Parabiago e Aime. È stata presentata questa mattina, martedì 9 ottobre, nella sede dell’associazione in viale Valganna a Varese, alla presenza del presidente Armando De Falco, di Gianni Lucchina, segretario generale Aime, di Gabriele Ciavarrella, responsabile del settore di Welfare e Marco Colombo, titolare dell’iniziativa.

Come remunerare i lavoratori con un modello alternativo

I flexible benefit sono un modello alternativo di remunerazione del lavoro dipendente, senza carichi impositivi e contributivi, formato dall’insieme dei beni, servizi e prestazioni non monetari che un’impresa può erogare ai propri lavoratori, in aggiunta alla normale retribuzione in denaro, per incrementarne potere di acquisto e migliorarne qualità della vita. La partnership porta la firma di Gabriele Ciavarrella e della dottoressa Elena Cozzi, consulente di Aime per i servizi alla persona, protagonisti nei giorni scorsi di un accordo strategico siglato con lo studio Colombo. Sarà così possibile generare diversi vantaggi, tanto per il dipendente quanto per l’azienda, come abbattere il cuneo fiscale. Nel primo caso la quota di reddito erogata in questa forma non sarà soggetta a trattenute contributive o fiscali, nel secondo l’impresa non sarà tenuta a corrispondere i relativi contributi previdenziali. Ai vantaggi della detassazione si sommano anche benefici intangibili, come un aumento della motivazione dei dipendenti, un miglioramento del clima aziendale e una migliore conciliazione della vita lavorativa con quella privata e familiare. Per quanto riguarda i vincoli, le erogazioni dovranno essere connotate da particolari finalità di educazione, istruzione, ricreazione, assistenza sociale e sanitaria o culto, e dovranno essere offerte alla generalità dei dipendenti o a loro categorie. Inoltre, dovranno essere messe a disposizione direttamente dal datore di lavoro o, nel caso di strutture esterne, solo se il dipendente rimane estraneo al rapporto economico che intercorre tra l’azienda e il terzo erogatore del servizio.

Accedere a risorse utili per le pmi

Armando De Falco ha così presentato l’iniziativa: «Nel dna di Aime c’è tanta innovazione, condivisione informativa, ma sopratutto la capacità di dotarsi degli strumenti migliori per poter accedere a risorse utili per le piccole e medie imprese in generale. E per i nostri quasi milleottocento associati in particolare, che devono poter guardare avanti declinando al meglio ciò che la normativa italiana mette a disposizione di aziende e lavoratori per attutire l’impatto nei bilanci della voce costo del lavoro». Ciavarrella ha aggiunto: «Ci siamo mossi in questa direzione scorrendo i dati del rapporto Welfare Index PMI 2017, dal quale emerge che i flexible benefit sono scarsamente utilizzati in Italia: il 70,2% delle imprese non sa di cosa si parli, mentre solo una quota pari al 5,8% ritiene di averne una conoscenza approfondita e dettagliata. Il 24%, poi, dichiara di esserne a conoscenza ma di non averne approfondito modalità di utilizzo e vantaggi». Franco Colombo, commercialista “catturato” da flexible benefit e welfare aziendale, ha fornito ulteriori particolari: «Assistiamo alla creazione di una piattaforma in cui sarà possibile gestire le modalità di utilizzo dei premi di produzione (si entrerà con una password) facilitando anche la rendicontazione e archiviazione di queste operazioni. Il vantaggio non sarà solo una tassazione ridotta a zero, ma anche rendere il dipendente partecipe all’azienda».

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