Besnate, Bonalli (Lega) attacca: «La maggioranza si prende gioco di noi»

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BESNATE – «Sugli argomenti specifici, la maggioranza preferisce non rispondere o non attuare le misure correttive da noi proposte per perseguire il tanto auspicato “interesse pubblico”. La sterilità di alcune iniziative non dipende certo da noi». Botta e risposta a Besnate. Tocca al capogruppo di minoranza Marco Bonalli (Lega) prendere le difese di Uniti per Cambiare, di recente accusato dal capogruppo di maggioranza Stefano Tonelli di «fare critica sterile». E lo fa con una nota ironica: «Dobbiamo dare pienamente ragione», dice. Sì, perché «tutto ciò che viene proposto dalla minoranza, con mozioni o osservazioni, non produce alcun effetto concreto: non dà i risultati sperati».

Dal confronto alla visione politica

Bonalli parte dal «non ci siamo mai sottratti al dialogo e al confronto con i cittadini e con l’opposizione», ricorda citando il suo avversario politico. E replica: «Bisognerebbe chiedere conto a tutti i soggetti (ovvero, i singoli cittadini ma non solo) che hanno inviato istanze rimaste inevase». Oppure «ai consiglieri di minoranza, per i quali le risposte alle interrogazioni sono costituite da una lettera consegnata durante le sedute di consiglio comunale senza possibilità di una contestuale replica verbale». Un sistema che «ci costringe a ripresentare nuove interrogazioni sullo stesso argomento per arrivare ad una risposta concreta».
Spazio anche per la «visione politica coerente», torna a citare Bonalli. In questo senso «possiamo affermare di essere in buona compagnia: si prenda, ad esempio, la situazione della casa ex Eca, dove l’attuale sindaco (Giovanni Corbo, ndr) ed il suo vice (Giuseppe Blumetti, ndr) votarono compatti a favore della conservazione dell’edificio e del suo recupero con finalità sociali. Per poi far trascorrere quasi un decennio affermando di voler alienare l’immobile (ipotesi ribadita in svariati documenti pubblici)». Ora l’auspicio, quindi, è che «con l’imminente variante al Pgt venga presa una decisione chiara e coerente, che tenga conto anche degli oltre 50mila euro già spesi per interventi palliativi e per far fronte a spese legali che hanno visto il Comune soccombere in giudizio».

«Prendersi gioco della minoranza»

Il punto di vista di Bonalli e di tutto il gruppo di minoranza è semplice: «Si è persa di vista la cittadinanza, con tutte le sue piccole e prioritarie esigenze. E e si è incominciato a pensare a grandi progetti, alcuni magari anche interessanti, ma drammaticamente lontani dall’attuale realtà besnatese». Osservazioni generali anche sulle variazioni di bilancio, nel senso che «non ci sorprendiamo delle cifre ripetute qua è là». A sorprendere, dice, è «la superficialità e il pressapochismo di certe affermazioni durante i consigli comunali». Così come «ci sorprendiamo della presunzione di credersi sempre migliori di qualcuno e della evidente volontà di prendersi gioco della minoranza e, soprattutto, dei cittadini besnatesi».

L’azione amministrativa?

A riassumere tutte le considerazioni del gruppo è «la questione di un lascito ereditario a favore del Comune». Infatti, sottolinea il capogruppo di minoranza, «sono state necessarie tre interrogazioni dove si è passati dal “è tutto a posto, non serve niente”, per poi affermare alla seconda interrogazione che “non è necessario presentare la dichiarazione di successione”, per terminare con “dobbiamo spendere altri soldi dal notaio” senza sapere, ad oggi, quando terminerà tutta la procedura e con quali costi a carico della cittadinanza». Conclude tagliente: «Questo è un evidente esempio di trasparenza, dialogo, ma soprattutto efficacia, efficienza ed economicità dell’azione amministrativa».

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