Insulti oltraggiosi sui muri dello stadio a Besnate dopo il derby con l’Arsaghese

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BESNATE – Insulti e disegni che non lasciano spazio a fraintendimenti. Nella notte di lunedì, 6 dicembre, sui muri dello stadio della Besnatese Calcio sono comparse scritte che coprono circa 6 metri di parete. Chi sia stato, non è certo. Ma i riferimenti sono ben chiari. Si tratta di una conseguenza a caldo della partita Juniores tra la Besnatese e l’Arsaghese, in campo per accendere uno dei derby più sentiti della zona. I padroni di casa si sono imposti con un secco 2 a 0. Ma oltre a festeggiare, la vittoria per qualche ignoto si è trasformata in un’occasione per un pubblico sfottò che supera di gran lunga il limite della decenza e del buongusto.

Società estranee ai fatti

La partita, giocata ad Arsago Seprio, ha subito mostrato il grande supporto da parte dei tifosi, che soprattutto in questa partita raggiunge un alto livello di entusiasmo. Anche troppo. Le società hanno avuto modo di confrontarsi e, ovviamente, sono del tutto estranee ai fatti. Tanto che hanno già deciso di lasciarsi alle spalle l’accaduto. Da parte della società di casa, la vicenda è stata condannata senza mezzi termini: «Venuti a conoscenza dell’atto vandalico accaduto sui muri del campo sportivo di Besnate, condanniamo quanto fatto esprimendo a gran voce il nostro disappunto», si legge in una nota firmata dal presidente Sabatino Napolitano. «Solidali con i “vicini” bianco-azzurri, ci auguriamo che simili episodi non si ripetano perché il calcio è ben altra cosa». L’Arsaghese, quindi, è «disponibile a proprie spese e coi propri mezzi a sistemare il tutto». Contattato telefonicamente, il numero uno della società arsaghese non ha voluto aggiungere ulteriori dettagli oltre a quanto già dichiarato.

Muri riverniciati

In ogni caso, non ci sarà bisogno dell’intervento dei bianco-rossi. Il muro, rende noto il presidente della Besnatese, Paolo Pozzi, in tempo zero è stato rimesso a nuovo con una mano di vernice. Sono stati i giovani tifosi degli Juniores di Besnate, ragazzi tra i 18 e i 20 anni, che il giorno dopo si sono presentati armati di pennello e hanno coperto gli insulti e i disegni. Un modo intelligente per cancellare un atto indegno, in attesa di risalire ai responsabili.

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