Besnate, minoranze polemiche: «Con le opere pubbliche i cittadini non mangiano»

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BESNATE – «Per i cittadini? Nulla, hanno realizzato ciò che avevano nel programma senza guardare le urgenze e le necessità legate al momento attuale». Con queste parole, la minoranza di Besnate, guidata dal capogruppo Marco Bonalli, non lascia nulla all’interpretazione e prende le distanze dalle decisioni del consiglio comunale di venerdì, 29 maggio. «Ci saremmo aspettati un contributo per le famiglie con bambini piccoli, un rinnovo dei buoni spesa, un contributo per chi ha perso il lavoro, senza dimenticare le aziende del territorio, magari con un aiuto sulle spese sostenute per la sicurezza sanitaria, o una riduzione della Tari – spiega l’opposizione Uniti per Cambiare in una nota – invece nulla di tutto questo». E monta la polemica.

Le attese dopo il lockdown

Secondo il gruppo di opposizione, le decisioni prese dal consiglio non rispecchiano le vere necessità del momento: «Ci attendavamo di andare a deliberare aiuti concreti per le famiglie e per le imprese besnatesi colpite dal lockdown, che ha causato non pochi disagi economici – sottolinea la minoranza – Invece no, si è andati a deliberare la rinegoziazione di un mutuo ormai prossimo alla scadenza, vincolando fino al 2043 le future amministrazioni con un esborso che supera i 96mila euro». L’opposizione si riferisce alla decisione del sindaco, Giovanni Corbo, di abbattere una rata da 32mila euro, così da avere quella cifra a disposizione sul titolo 1, «cioè la sezione del bilancio che contiene più uscite e più entrate». Anzi, a proposito del titolo 1: «Ricordiamo ai cittadini la virtuosità del nostro comune con un’entrata di oltre 2milioni di euro per questo titolo, quindi i 30mila euro sarebbero ininfluenti».

Le preoccupazioni della minoranza

I numeri legati al lockdown non sono gli unici, ma le uscite del titolo 1 restano il nodo della questione, preoccupando molto la minoranza soprattutto su alcuni punti. I principali sono: le spese relative alla giustizia, «per tutti i ricorsi che si stanno perdendo», il punto dedicato all’istruzione, «poiché già nel primo consiglio di questa maggioranza si è deciso di tagliare 10mila euro all’anno per la scuola materna», oppure la sezione dedicata alla cultura, «dove hanno già impegnato 600mila euro e, come da dichiarazione sulla stampa del sindaco, porteranno l‘investimento a 2 milioni di euro per la casa delle culture, senza ovviamente nessun progetto concreto». Amministrazione e minoranza sono in contrasto e, nonostante le posizioni maturate durante il periodo di emergenza, non sembra più possibile mettere da parte la politica.

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