Bianchi: «Il piano sosta di Galimberti penalizza il commercio. Va corretto»

Varese Casbeno cafferino

VARESE – «Rivedere il piano sosta dell’amministrazione Galimberti». Matteo Bianchi non annuncia una contro rivoluzione delle strisce blu, ma spiega che uno dei primi interventi sarà quello di «aggiustare le “storture” di un piano parcheggi che, in alcune situazioni, ha creato problemi. E che il governo cittadino in carica ha lasciato irrisolti».

Bianchi, insieme a Marco Tavazzi, candidato e che conosce la problematica su Casbeno, batte il chiodo parcheggi, in una zona della città sensibile all’argomento. Almeno da quando il piazzale della stazione è stato convertito da “bianco” a “blu” e destinato in via esclusiva ai pendolari in possesso di abbonamento. E lo fa parlando con i residenti e commercianti, rimasti a “bocca asciutta” in termini di posti auto da quando è entrato in vigore il piano sosta.

Ci sono i parcheggi ma non più i pendolari

«I nostri clienti non sanno più dove parcheggiare – spiega Sara Michetti del Cafferino di via Daverio – E con il Covid si è venuta a creare una situazione quasi paradossale. Molti pendolari sono in smart working, quindi non prendono più il treno per andare al lavoro e il piazzale spesso rimane mezzo vuoto. Anche perché chi è anche solo di passaggio non può parcheggiare. Poiché i posti a disposizione di tutti sono sempre occupati. Un problema questo che abbiamo provato ad affrontare con l’amministrazione senza ottenere né ascolto, né risposte».

Occorre specificare che la situazione del piazzale della stazione delle Nord di Casbeno è particolare: si tratta di uno spazio privato (è delle Ferrovie) a uso pubblico. E di conseguenza il Comune ha dovuto trovare una mediazione nell’attuazione del piano sosta. Oltre al fatto che il vicino parcheggio della Provincia non garantisce il necessario equilibrio tra domanda e offerta di posti auto. E tra i cittadini presenti all’incontro c’è anche chi ricorda un paio di mozioni firmate proprio da Paolo Orrigoni quando ancora sedeva in consiglio comunale a Palazzo Estense. Richieste che si sono tradotte con un nulla di fatto.

«Piano da rivedere dove non funziona»

Bianchi sa che la questione parcheggi è materia spinosa, «perché comportano un cambio di abitudini per chi abita nella zona interessata, ma anche per chi lavora che si può ritrovare penalizzato». E poi aggiunge: «So che è un problema sentito qui a Casbeno. Ma anche in altri quartieri della città. Tra le mie priorità c’è quella di intervenire, una volta raccolte le problematiche, per adottare eventuali soluzioni. Che tengano conto anche della difficoltà di chi lavora. Oggi chi ha un’attività commerciale che funziona, soprattutto nei quartieri, va aiutata. Non possiamo correre il rischio che le difficoltà prendano il sopravvento, perché poi si arriva alla chiusura. E ogni serrande che chiude è un pezzo di città che si spegne, sia dal punto di vista economico, sia sotto il profilo sociale. Perché, non giriamoci troppo intorno, oggi un negozio aperto è anche un presidio importante per tenere lontano degrado urbano e sociale».