Egregio direttore,
in riferimento all’articolo di Andrea Della Bella: “Bidelli assenteisti a Cairate. Il sindaco Mazzucchelli: «Parassiti». Ed è caos” , sono a richiedere cortesemente la cancellazione. Oppure una replica immediata a mio nome in cui si specifica che il mio commento sugli ospedali napoletani non è da intendersi assolutamente razzista bensì all’interno di una conversazione non rissosa in cui volevo evidenziare che da nord a sud certe cose succedono indistintamente e che da nord a sud dobbiamo combattere certi comportamenti (assenteisti).
Specifico inoltre che il mio commento era su una bacheca privata e che è stato estrapolato da una conversazione di almeno 20
messaggi quindi mettere solo quel commento (e tra l’altro non completo ma solo in parte mi crea dei danni di immagine e lavorativi).
Io ho provato a parlarne privatamente con il giornalista che tra l’altro ha scritto che sono “leghista” mentre da più di 10 anni io non faccio politica. Allora ha corretto il primo articolo mettendo “ex leghista” come se a qualcuno importasse… io sono una semplice cittadina.
Io ho contattato il mio legale al fine di tutelare la mia immagine il quale mi ha consigliato prima di scrivervi in privato Confidando nel fatto che voi possiate in breve termine cancellare o fare una rettifica al fine di evitare fraintendimenti che potrebbero ledere anche il mio lavoro in quanto ho un’attività, non sono un personaggio pubblico e non comprendo il perché di un simile articolo.
La ringrazio per l’attenzione
Giorgia Cantù
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Prendiamo atto che quanto scritto su Facebook da Giorgia Cantù non aveva intenti razzisti. Rileviamo però come, per l’ennesima volta, ci sia chi usi Facebook senza valutare le conseguenze di quanto afferma sulla “piazza” pubblica, cercando poi di correggere il tiro quando i suoi pensieri producono effetti controproducenti per chi li ha scritti. La signora Cantù ha tutto il diritto di rivolgersi all’avvocato, noi di ricordarle che le responsabilità di certi commenti non sono nostre. L’articolo di Andrea Della Bella rimane dov’è. (Vin.Co.)