Bimbi “scaricati” all’ultimo momento dall’asilo: la rabbia delle famiglie di Cerro

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CERRO MAGGIORE – «Buongiorno, diversamente da quanto avevamo comunicato vostro figlio non potrà essere iscritto nella nostra scuola materna perché i posti sono stati ridotti». È stata questa, in sostanza, la telefonata che ha ricevuto un genitore di Cerro Maggiore dopo l’iscrizione del figlio in tenera età alla scuola pubblica dell’infanzia “Walter Tobagi”. «E adesso dove lo trovo un posto in un altro asilo?» si domanda il papà tra rabbia e sconcerto per la comunicazione ricevuta, tanto inattesa quanto tardiva. Sarebbero almeno cinque le famiglie cerresi che si sono trovate in questa situazione, come emerge dopo che uno dei genitori ha deciso di segnalare il suo caso sui social.

Una telefonata per annullare l’iscrizione fatta a gennaio

«Ieri, martedì 18 agosto – racconta l’autore del post su Facebook, che vuole restare anonimo – sono stato contattato telefonicamente dalla scuola materna e mi è stato detto che mio figlio non può essere accettato perché hanno ridotto il numero di bambini nell’istituto. Premetto che io e mia moglie l’abbiamo iscritto a gennaio, nel primo giorno in cui era possibile farlo. Siamo stati contattati poco prima del lockdown e ci è stato detto che il bambino era stato accettato. Siccome compirà 3 anni a gennaio, lo avrebbero messo nella sezione Primavera. Poi, come tutti sappiamo, tutti a casa e non abbiamo sentito più niente. A luglio, a mia moglie è venuto il dubbio “e se dovessero non accettarlo?”. Quindi ha chiamato e la risposta è stata “Non sappiamo niente, comunque il bambino ormai è iscritto. Male che vada inizieranno più tardi”». Invece, ieri, l’amara sorpresa, del tutto inaspettata. «Mi chiamano dicendo che non viene accettato. Domando: dove lo troviamo un nido il 18 di agosto?”. Risposta ricevuta: non tocca a noi cercare una soluzione per voi, io domani vado in ferie e torno a settembre». E tanti saluti.

«E adesso come facciamo?»

Ci sarebbe davvero di che arrabbiarsi. Invece il nostro interlocutore, che nella vita fa la guardia giurata, mantiene la calma, racconta tutto per filo e per segno e pubblica un altro, toccante post sulle difficoltà per le famiglie, ma anche per i più piccoli, alle prese con le conseguenze impreviste dell’emergenza sanitaria. Ma anche sul dovere, per le istituzioni, di trovare un posto per tutti, così da garantire alle famiglie il ritorno alla normalità. «Mia moglie – racconta a Malpensa24 – è in attesa del secondo figlio e da ottobre si metterà in maternità, quindi non potrà più lavorare. Per noi è un vero problema. Mi chiedo: se i posti alla “Tobagi” sono stati ridotti, perché non danno la precedenza alle famiglie in cui lavorano entrambi i genitori?». Senza contare che, con un’entrata economica in meno, sarebbe proibitivo trovare un posto in una struttura privata. «Gli abbiamo fatto dipingere arcobaleni alle finestre e ai balconi – commenta il papà in un altro post – promettendo loro che sarebbe andato tutto bene. Li abbiamo chiusi in casa per mesi, togliendo loro la quotidianità, gli amici, lo sport, i nonni, la libertà che ogni bambino ha diritto di avere… Adesso una soluzione a misura per i nostri figli voi la trovate. Gliela dovete. Se la meritano tutta».

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