Regalo di Natale del Covid: la terza ondata. Sta a noi evitarla

bottini natale covid busto
di Gian Franco Bottini
Circa un mese fa, all’inizio della seconda “ondata” ci venne fatto di osservare che, rispetto alla prima, ora sapevamo con chi avevamo a che fare, del virus conoscevamo caratteristiche e abitudini e, se ” non andavamo noi a cercarlo “, potevamo controllare molto meglio la situazione. Come dire mascherine, no assembramenti, distanze , rispetto delle regole e così via. E invece, guardando i risultati della nostra provincia, noi il covid siamo proprio andati a cercarlo! Ed in particolare a Busto Arsizio, dove spesso ci vantiamo di primati ed eccellenze, questa volta, guardando le graduatorie dei contagi, ci viene il dubbio che bisognasse spiegare alla gente che, in questo caso, lo scudetto lo vince l’ultimo in classifica.
bottini natale covid busto
Gian Franco Bottini

Al di la dell’ amara ironia, forse una maggior sobrietà e assennatezza nel fornire occasioni di richiamo e una più seria opera di intelligente vigilanza dovrebbero essere messi in agenda dall’Amministrazione e dalla sua Giunta, rinunciando a inutili e pericolosi esibizionismi. La cosa più preoccupante è però ciò che ci aspetta, considerando che il Natale si avvicina con quello che significa in termini economici e personali. Occorre molto buon senso ed equilibrio sia in chi deve dettare le regole del gioco, che non deve farsi condizionare dagli inevitabili rischi di impopolarità, sia da parte di chi le regole le deve accettare.

Ed è proprio quest’ultima la parte preoccupante perché, con l’avvicinarsi del Natale, al momento attuale ci pare assai difficile ipotizzare che nella gente ci sia la convinzione della necessità di evitare la tradizionale euforia del periodo e che il drasticamente limitarla è un imperativo , se non si vogliono ripetere gli errori di un recente poco virtuoso Ferragosto.
Oramai il meccanismo è chiaro : il miglioramento della situazione covid è direttamente proporzionale alla qualità e quantità dei sacrifici che accettiamo. Le ipotesi sono quindi due: un Natale più “grigio” che ci può portare ad un inizio d’anno sotto controllo fino all’arrivo degli agognati vaccini; un Natale secondo le tradizioni che, è difficile dirlo, quasi inevitabilmente a gennaio ci porterebbe una terza ondata. Crediamo che la prima debba essere la strada da percorrere anche se la più difficile da imporre e da rispettare, soprattutto per  noi italiani per i quali la famiglia è il mattone sociale più sentito.
Senza alcun risvolto politico, che in materia di pandemia sarebbe la cosa più sciocca da ipotizzare, questa volta abbiamo apprezzato il premier Conte che con semplice franchezza ha “suggerito” un Natale dai toni bassi, “senza abbracci, con 5-6 convitati, senza feste di fine anno”. Il suo era evidentemente un modo di sondare l’opinione pubblica con delle semplici esemplificazioni ed alcune reazioni raccolte hanno dato il segnale delle difficoltà nell’accettazione. Quando i mugugni provengono dall’”uomo della strada” e dai suoi radicati sentimenti, sono per noi comprensibili ed accettabili; assolutamente inaccettabili invece quando vengono da chi, buttandola in politica, ne fa una questione di sfregio della libertà personale, dimenticando che la libertà personale è sacra fino al momento che non pregiudica la libertà collettiva. E non l’abbiamo certo inventata noi

Se quest’ultimo atteggiamento ci indispettisce c’è invece un altro aspetto che ci preoccupa. Alcune precauzioni che causano limitazioni personali , tipo quelle di Conte, non saranno mai sancite “per legge” ma saranno naturalmente “suggerimenti”, fatti con la speranza che diventino “comportamenti” . Obbiettarli con argomentazioni da Azzeccagarbugli e non farli propri significa non aver colto la gravità del momento e la necessità di essere uniti e solidali nei comportamenti virtuosi che, seppur onerosi, sono per il bene di tutti. Di fronte alla tragica evidenza dei fatti probabilmente il popolo dei “negazionisti” si è liquefatto; resiste però il vasto popolo dei “cercatori”, quelli che ancora non hanno compreso che , se lo vai a cercare, il covid non perdona nessuno.

bottini covid natale busto – MALPENSA24