Bufera in Consiglio comunale a Legnano sul dirigente “saltato” per vizio di forma

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LEGNANO – «Voglio rasserenare tutti: domani annullerò l’atto e indirò il nuovo bando per la selezione». Lo ha confermato il sindaco di Legnano, Lorenzo Radice, in apertura del Consiglio comunale martedì 29 dicembre (nella foto), dopo il pasticcio sull’incarico conferito al nuovo dirigente del settore Opere pubbliche del Comune. Un presunto vizio di forma riscontrato dal segretario comunale – la presenza di una persona estranea alla giunta durante la selezione dei candidati – su cui si sono scatenate le opposizioni.

Carolina Toia: «Legalità a senso unico»

«Particolarmente spiacevole»: così ha definito l’episodio Carolina Toia (Lega Salvini Premier). «Nei mesi scorsi – ha rimarcato – tante persone si sono riempite la bocca con il termine legalità, mentre io sono stata tacciata di non esserne parte. È singolare che l’atto illegittimo sia emerso dopo la firma del contratto e non prima. Per questo chiediamo: è vero che è intervenuto il prefetto per annullare l’atto? E dov’è finito il Comitato legalità? O vale solo per alcune situazioni e non per altre?». Gianluigi Grillo (Fdi) si è detto «basito da quanto detto dal sindaco. Ma il segretario comunale non era stato coinvolto in un concorso di valenza pubblica? Una brutta figura dell’Amministrazione e anche della città. Se vincerà ancora la stessa persona, sembrerà tutto assai poco chiaro».

Opposizioni: «Fatto gravissimo»

«L’evento – ha osservato il civico Franco Brumana – ha suscitato clamore anche a seguito di quanto avvenuto nella precedente giunta (la sua caduta in seguito alla nomina dell’assessore Chiara Lazzarini, nda). Il Comitato legalità si è occupato di cose molto più gravi. Il sindaco ha rimediato, ma servono ulteriori spiegazioni: chi faceva parte del nucleo di valutazione? Perché il segretario comunale è intervenuto ex post? E poi chi era la consulente non autorizzata? Se fosse legata a qualche partito del Consiglio comunale, sarebbe ancora più grave. Radice chieda scusa alla città e chiudiamo la questione». Per Letterio Munafò (Fi) si tratta di un fatto «di gravità assoluta: un’assunzione illegale e illegittima. E una prova di incompetenza e incapacità. Se davvero è intervenuto il prefetto, ci sono gli estremi per procedere penalmente. E meno male che questo sindaco diceva di voler cambiare le cose…». È seguito un battibecco, cui hanno assistito in diretta streaming più di cento persone, tra il consigliere di maggioranza (e assessore in pectore) Monica Berna Nasca e i consiglieri Carolina e Francesco Toia, con quest’ultimo che ha chiesto al sindaco il nome del consulente “imbucato”.

Radice: «Nessuna assunzione, procedura aperta»

Il presidente del Consiglio, Federico Amadei, ha faticato a tenere moderati i toni della discussione, prima che il sindaco replicasse: «C’è un procedimento in corso, io ho fatto i colloqui insieme con una persona di cui troverete il nome nell’atto. Il punto – ha proseguito Radice – è politico: il procedimento è ancora aperto, non c’è alcuna nuova assunzione e proprio per evitare ogni imbarazzo ho sospeso tutto. La persona scelta era idonea e quella presente alla selezione non faceva parte del nucleo valutativo. Dell’intervento del prefetto non ho notizia».

Cambio della guardia nella comunicazione

Il clima incandescente che si è subito acceso nel Consiglio comunale ha investito anche alcuni dei punti rimasti all’ordine del giorno dalla precedente riunione. A cominciare dalle nomine nello staff dell’Amministrazione, come il nuovo addetto stampa e un addetto alla gestione dei social media istituzionali. Nomine «imbarazzanti» a detta del consigliere civico Franco Colombo ma necessarie secondo il sindaco Lorenzo Radice «per la comunicazione di un ente importante come il Comune di Legnano, che richiede professionalità specifiche a seconda delle diverse aree di comunicazione».

Legnano, scivolone di Radice & C. sulla nomina del responsabile Opere pubbliche – MALPENSA24

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