Buffon ancora numero uno, che errore non averlo tenuto

Non ho mai avuto simpatia umana per Gianluigi Buffon. La storia delle centinaia di migliaia di euro spesi in scommesse sportive, la faccenda del diploma farlocco, quella dell’88 stampato sulla maglietta ai tempi del Parma. E altro. Eppure tecnicamente resta un portiere mostruoso. Tanto discutibile per alcune scelte fatte fuori dal campo, tanto campione indiscusso quando si tratta di indossare guanti e maglietta da portiere. Se il Psg è uscito indenne dalla trasferta di Champions a Napoli molto lo deve alle parate del suo superbo numero uno.

Sarebbe titolare alla Juve

Che errore per la Juve non avergli rinnovato il contratto. E lo dice chi lo scorso anno riteneva giusto l’avvicendamento con Szczesny. Credevo fosse arrivato al capolinea e invece aveva ragione il portiere campione del mondo. Aveva ragione lui a impuntarsi chiedendo di poter giocare almeno un altro anno. Alla luce della prestazione di ieri sarebbe titolare inamovibile della squadra bianconera. Contro il Napoli ha sfoderato riflessi da super eroe. Parate sensazionali. Voli per nulla pindarici, ma salti e capriole degne di un ventenne. È ancora uno dei più forti al mondo.

Meglio del polacco

Di sicuro molto più forte del polacco che non esce mai e che sulla coscienza, ad esempio, in complicità con i compagni di reparto, ha il pareggio con il Genoa. Buffon ha dimostrato di avere colpi da numero uno vero, altro che ex campione da spedire a Villa Arzilla anzitempo. La cavalcata in Champions col suo carisma sarebbe  più agevole. Per questo dico che la Juve avrebbe dovuto tenerselo e che la nazionale, visto il panorama complessivo, farebbe bene a puntarci ancora una volta. Chiedere a Mertens e compagni per informazioni. Per venti minuti nel secondo tempo Buffon ha abbassato la serranda di fronte ai bombardamenti degli attaccanti napoletani capitolando solo dal dischetto. Pensavo che Buffon potesse essere solo una voce autorevole all’interno dello spogliatoio, una colonna alla quale aggrapparsi in caso di mare in tempesta e invece è ancora un guardiano insuperabile. Un titolare anche alla Juve, perché il polacco non è al suo livello, neppure ora che ultraquarantenne sta correndo verso il tramonto. Ma è una corsa lenta, molto lenta. Il ritratto di Gianluigi Buffon non è un patto fatto col Diavolo, ma è solo il frutto di lavoro e talento naturale. Nulla di eterno, ma il presente dice che oggi Buffon è due piani sopra il polacco, da ogni punto di vista. E qui Dorian Gray lo zampino non ce l’ha messo.

Buffon numero uno Malpensa24